Un laboratorio abusivo ricavato in un casolare in cui si utilizzavano animali vivi per test biomedicali e’ stato sequestrato dalla Guardia di Finanza nella Bassa modenese. Dopo il blitz delle Fiamme Gialle sono stati denunciati l’amministratore dell’azienda di analisi biochimiche che forniva personale per le sperimentazioni, sua moglie,  proprietaria dello stabile fatiscente  e un veterinario che effettuava i test. Gli oltre 200 animali chiusi nelle gabbie, tra cui topi e conigli, sono stati affidati a un’associazione specializzata nel loro recupero. La Finanza e’ intervenuta su segnalazione della Lav.

Le indagini sugli edifici abbandonati nella zona a nord di Modena hanno portato i militari a individuare il casolare sospetto che, pur sembrando abbandonato, aveva una protezione esterna inusuale. I finanzieri sono entrati nel laboratorio rudimentale insieme alla guardie zoofile della Lega Antivivisezione di Modena. Le sperimentazioni di biocompatibilita’ e’ stato accertato  venivano fatte senza le autorizzazioni ministeriali. Risulta che ne siano state compiute oltre 1.300 e che siano stati testati 566 tipi diversi di prodotti medicali. Le ditte che commissionavano le attivita’ del laboratorio per ottenere le certificazioni dei dispositivi sanitari sarebbero oltre cento.

I tre denunciati devono rispondere a vario titolo di uccisione e maltrattamento di animali. Per questi reati si rischia rispettivamente la reclusione da tre a 18 mesi e da tre mesi a un anno, o la multa da 3.000 a 15.000 euro.