I Carabinieri della Compagnia di San Lazzaro di Savena e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bologna, a conclusione di un’intensa attività d’indagine, nella serata di ieri hanno eseguito due decreti di fermo emessi dal pm Luca Tampieri, nei confronti di due albanesi di 46 e 20 anni, padre e figlio, residenti nello stesso stabile della vittima, ritenuti responsabili dell’omicidio del docente in pensione Antonio Procopio, 75 anni, trovato cadavere a seguito dell’incendio sviluppatosi la settimana scorsa in uno stabile di San Lazzaro di Savena. Apparentemente l’uomo era rimasto coinvolto nell’incendio mentre svolgeva lavori di falegnameria all’interno della propria cantina, venendo intossicato dai fumi. Gli accertamenti, avviati immediatamente dai Carabinieri della Compagnia di San Lazzaro di Savena, in stretto contatto con l’Istituto di Medicina Legale, hanno evidenziato sulla salma delle lesività di tipo contusivo. Il corpo, gravemente ustionato, presentava fratture al volto e costali con ipotetica causa di morte per ‘asfissia meccanica da strozzamento’. Il Procopio sarebbe stato malmenato ed ucciso all’interno della sua cantina e – solo successivamente – l’omicida avrebbe incendiato il locale per distruggere le tracce del delitto.
Le indagini dei Carabinieri del N.O.R. della Compagnia di San Lazzaro di Savena e della Sezione Omicidi del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bologna si sono concluse ieri con l’esecuzione di due fermi di indiziato di delitto nei confronti dei due albanesi. Gli investigatori hanno raccolto nei loro confronti un pesante quadro probatorio che ha consentito all’Autorità Giudiziaria di spiccare i due provvedimenti restrittivi. L’accusa è di omicidio aggravato in concorso, distruzione di cadavere ed incendio.