Un decimo posto per reati denunciati, secondo la recente classifica del Sole 24 Ore, ma anche un significativo calo, rispetto all’anno precedente, di quelli più specifici legati alla criminalità organizzata. “Un risultato, quest’ultimo indubbiamente confortante – spiega Confesercenti Modena – che non mette però al riparo Modena dai tentativi d’infiltrazione delle organizzazioni mafiose. A dimostrarlo, operazioni come quella portata a termine dalla Mobile di Bologna a cui vanno i nostri complimenti per il brillante esito, che ha visto l’arresto tra gli altri implicati nella gestione del traffico di droga e nel riciclaggio di denaro, anche di due modenesi vicini alle cosche calabresi. A dimostrazione, di come la malavita non esita a reclutare uomini sul territorio e di come il territorio stesso rimanga al centro degli appetiti delle organizzazioni mafiose. Opportuno quindi operare con determinazione e continuità affinché la presenza della criminalità organizzata sia contrastata con ogni mezzo”.

Lo smantellamento di un’organizzazione dedita al traffico internazionale di stupefacenti che faceva base anche a Modena, grazie al lavoro svolto dalla Questura di Bologna insieme alla Dda del Capoluogo regionale, trova oltre all’elogio di Confesercenti Modena anche la ferma posizione da parte dell’Associazione che invita a non abbassare al guardia. “Il coinvolgimento di persone di origine modenese in attività illecite gestite da clan mafiosi è il chiaro segnale oggettivo di quanto l’infiltrazione, all’interno del territorio, nonostante i buoni risultati raggiunti fino ad oggi, continui a destare grande preoccupazione. Anche la Direzione Nazionale Antimafia, aveva recentemente confermato la presenza di organizzazioni di stampo mafioso nella nostra provincia: dai casalesi, alla n’drangheta, a cosa nostra. Una mafia evoluta, capace oltre ai traffici illeciti, di radicarsi tra le pieghe della legalità e di utilizzare abilmente pezzi del nostro sistema economico per i propri affari nella nostra provincia”.

Confesercenti ritiene dunque si debbano ulteriormente rafforzare le strutture di investigazione e le azioni che muovono nella direzione della prevenzione di fronte ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata. “Sono stati compiuti sicuramente passi in avanti, tra cui il recente protocollo siglato dalle istituzioni modenesi, in materia di appalti pubblici, subappalti e forniture di servizi, che rendono più severa la normativa europea rispetto alla richiesta della certificazione antimafia. Auspichiamo quindi che tale monitoraggio venga rapidamente esteso anche alle filiere private”. Quanto al contrasto della criminalità organizzata sul nostro territorio, Confesercenti ha già ribadito più volte il proprio apprezzamento rispetto all’istituzione del Pool investigativo diretto dalla Dott.ssa Lucia Musti e dal suo lavoro di intelligence. “Oggi sarebbe sicuramente opportuno nonché importante un adeguamento della struttura investigativa operativa sul territorio modenese in diretto contatto con la Dda di Bologna”, conclude Confesercenti.