«L’aumento delle vittime di incidenti stradali desta preoccupazione ed è uno degli elementi che ci spingono a un rinnovato impegno nella prevenzione». Lo afferma l’assessore alle Infrastrutture della Provincia di Modena Egidio Pagani commentando i dati diffusi dall’Associazione modenese familiari delle vittime delle strada secondo i quali i morti in incidenti sarebbero passati dai 50 del 2009 a ben 57 nel 2010.

«Sono dati che tengono conto anche dei sinistri avvenuti in autostrada, ma non per questo sono meno preoccupanti» sottolinea Pagani ricordando, comunque, che si tratta di cifre ben diverse da quelle di una decina di anni fa: 117 i morti nel 2000, 116 nel 2001, 119 nel 2002. «Negli ultimi dieci anni – spiega l’assessore – gli incidenti sono progressivamente diminuiti (erano quasi 4.500 nel 2000, sono circa 3.400 negli ultimi anni) e così le vittime che sono più che dimezzate a conferma di un’efficace attività di prevenzione realizzata con interventi strutturali e con campagne di sensibilizzazione. Ma questo non basta. Serve uno sforzo ulteriore sia negli interventi, nonostante il periodo di risorse calanti, sia nei controlli».

E’ a questo scopo, annuncia Pagani, che la Provincia ha autorizzato nelle scorse settimane l’installazione di nuovi autovelox sia a Bomporto, sulla Panaria Bassa, sia a Formigine, sulla strada provinciale 16 verso Castelnuovo e sulla provinciale 15, tra Marzaglia e Magreta, nei pressi dell’oasi del Colombarone, meta di numerosi ciclisti. In entrambi i casi è stato autorizzato il posizionamento di un autovelox a rotazione fra tre postazioni.

«Stiamo valutando, in collaborazione con la Prefettura, sulla base del nuovo Codice della strada, anche altre richieste avanzate dai Comuni» spiega Pagani ribadendo che si tratta «di strumenti utili a fare in modo che i limiti di velocità siano rispettati con lo scopo di prevenire gli incidenti, non per “fare cassa”. L’uso degli autovelox fissi o mobili, quindi, deve avvenire in modo non repressivo e nel quadro di una costante attività di sensibilizzazione, prevenzione e controllo: devono essere adeguatamente segnalati e le modalità di utilizzo non devono essere interpretate dai cittadini come “trappole”. Dove questo avviene, come abbiamo riscontrato, dopo il picco iniziale le sanzioni diminuiscono ben presto dimostrando che è stato raggiunto l’obiettivo di far rispettare il limite di velocità».

Rispondendo alla sollecitazione dell’Associazione, inoltre, Pagani ricorda che negli ultimi anni sono notevolmente aumentati gli agenti delle Polizie municipali impegnati nella prevenzione e nei controlli stradali, mentre «la Polizia provinciale ha prevalentemente altri obiettivi, più legati alla tutela e ai controlli ambientali e alle politiche faunistiche».

La Provincia, invece, ha sostenuto il trasporto pubblico («contribuisce ad alleggerire il traffico stradale») e interviene direttamente nella realizzazione di infrastrutture che «devono avere la sicurezza come obiettivo prioritario» spiega l’assessore ricordando la scelta strategica di realizzare rotatorie per eliminare incroci a raso pericolosi (sulla via Emilia a Marzaglia, sulla Pedemontana e sulla Vignolese gli interventi in corso o recentemente ultimati) e di contribuire a migliorare la sicurezza nei centri urbani realizzando tangenziali, come a Nonantola, Marano e Camposanto, dove i lavori sono in corso.

«Insieme alle altre Province dell’Emilia Romagna – annuncia Pagani – stiamo lavorando a un Piano per la revisione della segnaletica verticale che segue precise linee guida in termini di sicurezza. Il Piano è già in fase avanzata e ha ottenuto anche un importante contributo economico. Per Modena prevediamo un investimento di oltre 600 mila euro con interventi su 15 strade».