A seguito dell’avvenuta approvazione alla Camera della legge di stabilità che decurta del 75% il fondo del 5 per mille, portandolo da 400 a 100 milioni, nella seduta di lunedì scorso il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità due ordini del giorno (presentati, rispettivamente, da Pd e da Udc-Fli-Pdl) che propongono il ripristino, quanto meno, dell’importo precedente.

Entrambi i documenti evidenziano come il taglio penalizzi in misura rilevante il Terzo Settore.

In particolare, nell’ordine del giorno presentato dai consiglieri Pd, si sottolinea come «nel nostro Paese, dove si registra un indebolimento costante dei legami interpersonali e della stessa coesione sociale, l’impegno del Volontariato risulta prezioso ed efficace nel dare risposta anche laddove non riescono a intervenire le Istituzioni».

Il documento a firma Udc-Fli-Pdl (primi firmatari Tommasi e Sabbioni) considera anche che «tagliare questi fondi significa limitare drasticamente la libertà dei cittadini di decidere come destinare la propria quota dell’imposta sui redditi direttamente a sostegno delle organizzazioni del Terzo Settore». Pertanto, auspica che «il Senato, che deve ancora discutere la legge di stabilità, intervenga per ripristinare quanto meno il fondo di 400 milioni come per l’anno 2010» e invita «la Presidente della Provincia a rappresentare la volontà del Consiglio ai parlamentari bolognesi».

Analoga richiesta di ripristino dell’importo previsto nella scorsa finanziaria viene formulata dai consiglieri Pd, così da consentire «ai cittadini contribuenti di continuare a sostenere il mondo dell’Associazionismo impegnato nell’ambito della solidarietà e dell’aiuto ai più deboli».