Sono 88 mila gli stranieri residenti in provincia di Modena su di una popolazione complessiva di quasi 700 mila persone. Dall’inizio dell’anno l’aumento è stato del 6,6 per cento (più 5.419) rispetto a una crescita della popolazione complessiva limitata al 0,7 per cento (più 4.954) portando quindi la quota di stranieri dall’11,9 al 12,6 per cento.

Sono i dati aggiornati al 1 ottobre 2010 elaborati dal servizio Statistico della Provincia che fanno da scenario alla presentazione dell’annuale Rapporto dell’Osservatorio provinciale sull’immigrazione, in programma giovedì 2 dicembre (ore 9, 30 sala del Consiglio provinciale, in viale Martiri della Libertà 34 a Modena), che sarà dedicato ad approfondire diversi ambiti di intervento: dalla scuola al lavoro, fino agli aspetti sociali e alla questione casa.

L’iniziativa è aperta dal vice presidente della Provincia Mario Galli; interviene Francesca Maletti, assessore alle Politiche sociali del Comune di Modena.

Il Rapporto dell’Osservatorio sarà illustrato da Antonio Zacchia Rondinini, mentre sono previsti approfondimenti sugli aspetti occupazionali (Mattia Boemi dell’Osservatorio provinciale sul mercato del lavoro), sul Patto di integrazione per i cittadini stranieri (Bianca Lubrato della Prefettura), sugli aspetti normativi e procedurali degli ingressi (Vincenzo Tammaro della Questura), sugli infortuni sul lavoro (il direttore dell’Inail Antonio De Filippo), sulle abitazioni e l’edilizia residenziale pubblica (Nadia Paltrinieri di Acer). In programma anche un’analisi del fenomeno nel territorio del capoluogo (Giovanni Bigi e Giuliano Orlandi dell’ufficio Statistica del Comune di Modena) e di Spilamberto (a cura di Cristina Marchesini e Barbara Pezzotta dell’Unione Terre dei Castelli) e un intervento di Aziz Sadid (Rete regionale Together) su “Cittadini? In che senso? Le nuove generazioni, le appartenenze a un contesto sociale e prove di cittadinanza”.

Le conclusioni sono affidate ad Andrea Stuppini, del servizio Politiche per l’accoglienza e l’integrazione sociale della Regione Emilia Romagna.

NOVI È IL COMUNE PIÙ “STRANIERO” – MASCHI E FEMMINE ORMAI PARI, 32 COMUNI SOPRA IL 10 %

Tra gli stranieri residenti a Modena, i maschi e le femmine hanno raggiunto una sostanziale parità: 44.070 maschi, 43.945 femmine, con dati aggiornati al 1 ottobre 2010. E’ un effetto dei ricongiungimenti familiari, una delle motivazioni dell’aumento degli stranieri anche nel corso di quest’anno nonostante la crisi economica abbia ridotto alcune opportunità lavorative, ma tra la cause del riequilibrio tra i generi c’è anche l’aumento dell’immigrazione femminile dai paesi dell’Est europeo.

Novi, che solo nel 2010 ha visto crescere la popolazione straniera dell’11,5 per cento (più 199 unità), è il comune con la quota più alta di immigrati residenti rispetto alla popolazione complessiva: 16,9 per cento (gli stranieri sono 1.930 su poco più di 11 mila abitanti). Sopra il 16 per cento anche San Possidonio (16,8) e Spilamberto (16,4).

Rispetto alla media provinciale del 12,6 per cento, sono ormai 32 i comuni dove la quota di immigrati residenti supera il 10 per cento.

Oggi gli stranieri sono cinque volte più numerosi rispetto a una decina di anni fa ma si è modificata la distribuzione territoriale. La loro concentrazione nel capoluogo, per esempio, più che quadruplicata (oggi sono 26.847, più 1.929 dall’inizio dell’anno, il 14,6 per cento sulla popolazione complessiva), rappresenta poco più di un quarto della popolazione immigrata: nel 1989 uno straniero su due, invece, era residente in città.

Rilevante appare la dinamica dei residenti stranieri negli altri comuni modenesi di maggiori dimensioni: così la consistenza degli stranieri residenti raggiunge nel comune di Carpi il livello di 9.065 unità (13,2 per cento sulla popolazione); a Sassuolo gli stranieri sono 5.498 (13,3 per cento); a Castelfranco sono 4.068 (12,8 per cento); all’anagrafe di Vignola sono iscritti 3.863 stranieri (15,6 per cento); a Mirandola 3.765 (15,4 per cento).