Nelle scorse settimane il Consiglio Comunale ha adottato il Piano Strutturale Comunale (PSC) di Formigine. Il Piano adottato conferma purtroppo le gravi incongruenze che abbiamo denunciato nei mesi scorsi.

Nonostante nel programma elettorale del Sindaco e della coalizione di centrosinistra fosse previsto “l’obiettivo di non superare nel prossimo ventennio i 36.000 abitanti”, il PSC lo ignora totalmente, prevedendo la realizzazione di ben 2.500 alloggi.

Ai 1.030 nuovi alloggi, citati nel comunicato dell’Amministrazione, vanno infatti aggiunti i 1.470 alloggi residui del PRG vigente, che saranno comunque realizzati perché trattasi di diritti acquisiti.

Pur rilevando nel PSC un rallentamento delle espansioni residenziali rispetto ai decenni passati, è altrettanto evidente che se oggi il comune conta 33.500 abitanti, programmando 2.500 nuovi alloggi la popolazione crescerà molto al di sopra dell’obiettivo previsto.

Il PSC ignora inoltre il numero enorme di alloggi sfitti, che non sono ancora stati censiti perché il “sistema informativo territoriale”, che da tempo proponiamo, non è ancora attivo.

Non occorre una laurea in matematica per comprendere che già con i residui del PRG vigente e gli alloggi sfitti si supererà l’obiettivo dei 36.000 abitanti.

Aggiungere ulteriori 1.030 alloggi con il PSC, oltre ad essere incoerente con il programma elettorale, è inaccettabile ed irresponsabile.

Questi ulteriori alloggi si tradurranno infatti nei prossimi anni in ampie aree di territorio agricolo urbanizzate e cementificate, in un aumento di traffico e inquinamento (oltre 2.000 auto in più che girano sul territorio) e in uno squilibrio dei servizi che rischia di far collassare il bilancio comunale.

Chiediamo quindi lo stralcio di questi nuovi alloggi e la introduzione di normative che subordinino la adozione dei Piani Operativi Comunali all’esaurimento dei residui del PRG vigente e al rispetto dell’obiettivo di 36.000 abitanti.

Colpisce anche l’ipotesi di prevedere ben 17 ettari di possibili nuove espansioni produttive, in aggiunta ai già pianificati 18 ettari di residuo del PRG vigente, che saranno in ogni caso realizzati.

Questo nonostante sia noto a tutti che nel comprensorio esiste una mole enorme di aree produttive inutilizzate da recuperare. Sarebbe assurdo cementificare 170.000 mq di territorio agricolo quando ad una distanza ridicola vi sono grandi superfici industriali che versano in stato di abbandono. Proponiamo di sostituire questa ipotesi con la definizione di un accordo con Provincia e comuni limitrofi, che localizzi nelle aree industriali dismesse del comprensorio le eventuali nuove espansioni produttive, concordando possibilmente la cessione al Comune di Formigine di parte delle entrate derivanti da questi interventi.

Impostare e dimensionare il nuovo PSC prevedendo il “consumo zero” di territorio, sull’esempio di quanto fatto da altri comuni virtuosi, non è solamente una strada possibile e percorribile.

E’ l’unica capace di dare un futuro sostenibile al nostro territorio.

(Circolo Legambiente “Chico Mendes”)