“L’idea di una sala operativa unica tra le forze di Polizia è stata formulata dal Comune di Modena già diversi anni fa ed è stata ribadita nel marzo scorso in occasione del Patto per la sicurezza urbana. L’ipotesi è stata accolta con freddezza dalle autorità governative perché la logica del coordinamento fatica ad affermarsi, una logica che invece dovrebbe essere condivisa e decretata dallo stesso Governo a cui con insistenza ci siamo rivolti. Registriamo con soddisfazione che su questo aspetto i comitati sono d’accordo”.
L’assessore comunale alla Qualità urbana e alla sicurezza Antonino Marino invita l’Unione comitati per la sicurezza a fare un a “battaglia comune” dopo la nota sulla sala operativa interforze pubblicata ieri dalla stampa locale.
“Su questo tema è bene non fare confusione”, prosegue Marino. “Un conto è parlare della videosorveglianza, che consente a ogni forza dell’ordine di svolgere la propria attività e di condurre le proprie indagini. Cosa diversa è ipotizzare una sala operativa unica o integrata in cui tutte le chiamate dei cittadini possano convergere per essere poi smistate. Come il Comune aveva proposto nel marzo scorso, si tratterebbe di agire nell’ottica della razionalizzazione delle risorse e dell’ottimizzazione dei tempi di intervento attraverso un progetto sperimentale di gestione integrata delle sale operative delle forze di Polizia, anche limitatamente a fasce orarie o giorni della settimana, avvalendosi, se necessario, di strumenti tecnologici come la radiolocalizzazione”.
“Su questi temi – conclude l’assessore – penso che Comune, comitati per la sicurezza, presidenti di Circoscrizione, forze politiche di maggioranza e di opposizione possano lavorare insieme e avanzare con forza e decisione una richiesta al Governo”.
Il sindaco Giorgio Pighi e l’assessore Marino convocheranno al più presto un tavolo che approfondire il tema con tutti gli interlocutori.