Tagli alle ore di lezione e di laboratorio negli istituti professionali, soppressione delle compresenze, riduzione dei progetti di recupero per gli alunni in difficoltà. A due messi e mezzo dall’inizio dell’anno scolastico, la Cisl Scuola di Modena fa il punto della situazione e convoca due assemblee per i docenti e il personale ata (amministrativi, tecnici, ausiliari) su tutto il territorio provinciale. Le prime due si tengono a Modena domani – giovedì 2 dicembre – all’auditorium Cisl (Palazzo Europa, lato via Rainusso) dalle 11.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 16.30. «Le conseguenze dei tagli programmati dalla legge 133/2008, giunta al secondo anno di attuazione, hanno messo a dura prova l’organizzazione dell’attività didattica e la qualità dell’offerta formativa anche nella nostra provincia – afferma il segretario provinciale della Cisl Scuola di Modena, Monica Barbolini – La diminuzione delle risorse economiche connessa con la soppressione delle compresenze ha reso difficile la realizzazione di progetti didattici rivolti sia al recupero dei ragazzi in difficoltà sia all’ampliamento dell’offerta formativa per tutti gli alunni. L’avvio della cosiddetta “riforma Gelmini” nelle prime classi e i “tagli Tremonti” nelle seconde, terze e quarte classi dei tecnici e professionali hanno causato grossi problemi: riduzione delle ore di lezione, diminuzione delle attività di laboratorio e delle materie d’indirizzo soprattutto in quelle filiere dell’istruzione (istituti tecnici e professionali) in cui l’attività laboratoriale dovrebbe costituire la peculiarità di quel tipo di scuola».
Per la Cisl Scuola l’unica nota positiva è il ripristino degli scatti stipendiali, ottenuto grazie a un duro confronto a livello nazionale. Ora, però, si affacciano nuove problematiche che interessano i lavoratori della scuola pubblica molto da vicino. «Recentemente il ministro Gelmini ha avviato due sperimentazioni sulla valutazione e sul merito, temi che occorre prendere in esame per poter poi presentare proposte concrete – spiega Barbolini – Noi siamo pronti al confronto, ma respingiamo una visione della scuola basata sulla concorrenza o su un tipo di “competitività” che contrasta con il principio della collegialità su cui si fonda la scuola pubblica italiana. Si tratta di una argomento assai delicato che richiede riflessione, tempo e, soprattutto, – conclude il segretario provinciale della Cisl Scuola di Modena – un atteggiamento di ascolto verso gli operatori della scuola».