Una lite per banali motivi legati alla circolazione stradale, è finita tragicamente con la morte dello scooterista dopo 10 giorni di coma, in seguito alla caduta, pare, provocata da un uomo alla guida di una Toyota che gli avrebbe volutamente tagliato la strada. Il fatto, successo a Bologna lo scorso 10 settembre, ha portato all’ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di omicidio preterintenzionale nei confronti di un 31enne, bolognese, incensurato.L’uomo si trova agli arresti domiciliari. Nel disporre la misura il Gip ha ravvisato il pericolo di reiterazione del reato fino alla definitiva conclusione di un processo di “consapevolizzazione” dei fatti provocati. Il provvedimento – notificato dai carabinieri del reparto operativo di Bologna in seguito alle indagini coordinate dal pm Di Giorgio – ripercorre la dinamica dei fatti: quella sera, il 31enne arrestato percorreva in auto con la la sua fidanzata viale Vighi in direzione tangenziale-rotonda Italia. Probabilmente – ma non è stato accertato in via definitiva – a causa di una manovra scorretta che aveva interessato uno scooterista 44enne, anch’egli bolognese, i due conducenti avevano iniziato il litigio: la vettura si sarebbe affiancata al motociclista, il quale avrebbe reagito sferrando alcuni calci contro la portiera della Toyota.
A quel punto, il conducente dell’auto – in un raptus di rabbia, come emerso da diverse testimonianze – gli avrebbe tagliato la strada facendolo rovinare a terra: l’automobilista sarebbe tornato indietro sul luogo dell’incidente solo dopo alcuni minuti, quando il motociclista – che aveva riportato nella caduta gravi lesioni per trauma cranico e toracico, le stesse che ne avrebbero causato prima il trauma e poi la morte – era già stato soccorso dai passanti e dai sanitari del 118.