Bar e ristoranti vengono raggruppati nell’unica tipologia “Esercizi di somministrazione di alimenti e bevande”, la dotazione obbligatoria di parcheggi privati viene ridotta da 12 a 8 ogni 100 metri quadrati di superficie utile, ulteriori agevolazioni sono previste in caso di insediamento di pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande in zone produttive. E inoltre, la dimensione massima degli esercizi al dettaglio di merceologie ingombranti “comunali”, in edifici a destinazione produttiva, passa da 1500 a 2 mila 500 metri quadrati.

Sono questi, in sintesi, i contenuti della variante al Poc (Piano operativo comunale) e al Rue (Regolamento urbanistico edilizio) relativa a pubblici esercizi e merceologie ingombranti, approvata oggi, lunedì 18 ottobre, in Consiglio comunale con il voto favorevole di Pd, Sinistra per Modena e Mpa, e con l’astensione di Pdl e Lega nord.

“Con questa delibera, che prende in esame la disciplina degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, la disciplina dell’insediamento di merceologie ingombranti e la disciplina dell’uso di immobili, si procede al recepimento delle modifiche delle norme nazionali e regionali”, ha spiegato l’assessore alla Programmazione e gestione del territorio del Comune di Modena Daniele Sitta presentando la delibera.

Nel dettaglio, vengono ridotti i parcheggi privati, che passano da 12 per i ristoranti e 6 per i bar a 8 per tutti, mentre i posti pubblici restano 2. “E’ in atto un confronto con le associazioni di categoria per verificare quale sia il numero giusto di posti – ha proseguito Sitta – poiché non è vero che le necessità di bar e ristoranti siano le stesse”. Sul commercio al dettaglio di merceologie ingombranti, cioè di materiali che occupano grandi spazi e che richiamano pochi clienti in rapporto alla superficie occupata, l’assessore ha ricordato che vi rientrano le attività di vendita di autoveicoli e motocicli, materiale termoidraulico, articoli igienico-sanitari, materiale da costruzione, ceramiche e piastrelle, mobili per la casa, macchine per cucire e maglieria per uso domestico, strumenti musicali e spartiti, natanti e accessori, mobili per ufficio, combustibile per uso domestico e per riscaldamento, articoli funerari e cimiteriali. “Oltre la superficie di 1500 metri quadrati devono essere integrati i parcheggi pubblici”, ha proseguito Sitta. “Per gli esercizi al dettaglio di ingombranti ‘comunali’ in edifici a destinazione edilizia commerciale rimane invece il limite di 1500 metri quadrati di superficie di vendita. Fanno eccezione le merceologie ingombranti ‘regionali’: concessionarie auto, rivendite di legnami, di materiali per l’edilizia e di mobili se si collocano in edifici commerciali”. Nel caso specifico delle merceologie ingombranti “regionali”, la superficie di vendita può essere di un decimo di quella effettiva e aperta al pubblico, fino a 2 mila 500 metri quadrati, e di un quarto oltre i 2 mila 500 metri quadrati.

Nel dibattito, Sergio Celloni, Mpa, ha criticato l’obbligo di dotazione minima dei parcheggi per le attività nuove, “mentre per le realtà preesistenti non sono previste. Quello del parcheggio è un problema non da poco – ha detto – che mette le aziende ulteriormente in difficoltà. C’è bisogno di meno pratiche e burocrazia”.

Il consigliere del Pd Stefano Goldoni ha ribadito come la delibera recepisca norme nazionali e agevoli le stesse attività: “Se prima servivano 12 parcheggi per ogni commerciante – ha aggiunto – ora ne bastano 8, e il computo dei parcheggi è ulteriormente agevolato per chi va ad aprire nuovi esercizi”.

Nella replica, anche l’assessore ha ribadito che “si tratta di cambiamenti normativi agevolativi nei confronti degli esercenti, rappresentano delle semplificazioni e presentano il carattere di una forte liberalizzazione”. Sui parcheggi, Sitta ha ricordato che “eliminando la dotazione minima obbligatoria non si agevolerebbero i commercianti che aprono attività, ma si creerebbe solo caos”.