Dante Bigliardi. Un uomo coraggioso, di solidi principi, un costruttore di democrazia, come l’ha definito qualcuno, scomparso all’età di 87 anni il dicembre scorso. Di quest’uomo speciale e della sua storia si è parlato l’11 ottobre a Poviglio all’interno della Sala Civica “Rosina Mazzieri”, dove si sono dati appuntamento moltissimi povigliesi, tra i quali anche la moglie e il figlio di Bigliardi, ma anche esponenti dell’associazionismo e delle istituzioni come Marta Murotti, presidente regionale Filef, Roberta Mori e Lucia Gianferrari, per citarne alcuni.
A ripercorrere le vicende e l’impegno dello storico presidente della Filef (Federazione Italiana Lavoratori Emigrati e Famiglie) sono stati Laura Salsi della Filef di Reggio Emilia, Alessandro Carri, già senatore, Silvia Bartolini Presidente AICCRE Emilia Romagna, Sidraco Codeluppi, Presidente ANPI di Poviglio.
Molto importanti per una ricostruzione storica e biografica anche l’intervento di Antonio Canovi, autore del libro “Pianure Migranti” sulle emigrazioni della Bassa ovest in Sud America alla fine dell’800, e il volume dedicato a Bigliardi curato da Stefano Morselli, giornalista anch’egli presente all’incontro.
Dante Bigliardi, la storia
Una serata che aveva il compito di rendere omaggio ad un uomo, Dante Bigliardi, che ha dedicato una vita intera alle persone, alla consacrazione dei diritti in nome di una società democratica e solidale.
Tutto ha inizio nel 1943 quando, Bigliardi, che si trova in Montenegro, decide di affiancarsi alle truppe partigiane e combattere contro l’occupazione tedesca. Durante la Resistenza Bigliardi è tra i fondatori del Fronte Gioventù di Eugenio Curiel, mentre dal 1948 al 1958 rimarrà in Sicilia al fianco dei movimenti contadini per la riforma agraria.
L’impegno di Bigliardi non si esaurisce. Nel 1967 partecipa, insieme a Carlo Levi, alla fondazione della Filef di cui diviene dirigente, ruolo che lo porterà a viaggiare per l’Europa per sostenere la causa degli emigrati.
“Ne esce un uomo di grande coraggio – ha commentato il Sindaco di Poviglio, Giammaria Manghi, moderatore dell’incontro – che non ha mai avuto timore di affermare il proprio pensiero anche quando questo non trovava il consenso dei più. Un costruttore di pace – lo ha definito Manghi – che ha lavorato per la costruzione di una società moderna fondata sui diritti delle persone”.
Una storia più che mai attuale, quella di Bigliardi, che nel corso della propria vita ha lavorato alla cultura democratica senza mai ambire a gloria o celebrità personali.