Giovedì 14 ottobre, alle 17, si svolgerà la presentazione alla città degli ultimi restauri dei monumenti della Certosa con una visita guidata di Eugenio Riccòmini, l’intervento di Mauro Felicori, Capo Area Cultura del Comune di Bologna e Fabio Roversi Monaco, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.
L’appuntamento è al Pantheon della Certosa, la visita proseguirà poi nei chiostri dove sono collocati i monumenti. L’ingresso è aperto a tutta la cittadinanza.
Il recupero delle tombe ottocentesche della Certosa rappresenta l’operazione fondamentale del piano di recupero e valorizzazione del complesso monumentale avviato dal Comune di Bologna e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. Sei monumenti, ormai abbandonati a causa dell’estinzione delle famiglie, sono stati restaurati e saranno disponibili per nuove famiglie. Il processo ha una fortissima rilevanza storico-artistica, in quanto l’insieme dei monumenti restaurati costituisce un vero e proprio unicum europeo per le tecniche utilizzate (dipinti, scagliole, stucco) e per epoca di esecuzione.
Tra i sepolcri che verranno inaugurati segnaliamo il raffinato marmo dedicato all’esploratore Pellegrino Matteucci, morto a Londra nel 1881 dopo una spedizione di 4.600 km in Africa; ma anche la tomba dipinta dedicata a Giovanni Atti, compiuta verso il 1813, altamente rappresentativa della prima fase neoclassica della Certosa, in cui prevalgono tombe affrescate a tema naturalistica è stata restaurata restituendo gran parte dell’accesa policromia che permette di apprezzare lo sfondo arboreo colto all’ora del tramonto.
I monumenti recuperati coprono un ampio arco cronologico che parte dall’età neoclassica di inizio Ottocento e si chiude con il gusto Liberty di inizio Novecento della Cella Rizzi, vero capolavoro bolognese dell’epoca in cui arte e artigianato raggiungono esiti di altissimi livello.
Da segnalare anche l’importanza storica dei manufatti dedicati ad esponenti della nobiltà, dell’Università e della nascente borghesia. La fama internazionale della Certosa si ricava infatti non solo dalla vasta letteratura ad essa dedicata (Lord Byron, Charles Dickens, Jules Janin, Giosue Carducci, Giovanni Pascoli…), ma anche dalla presenza di memorie dedicate ad esponenti dell’aristocrazia europea quali Barbara Fieschi Doria (moglie dell’ultimo Doge genovese), i principi russi Galitzin (rifugiati a Roma per motivi politici ma che scelsero di essere sepolti in Certosa), il primo ministro polacco Taddeo Matuszewic.
I monumenti, tutti di grandi dimensioni (2.50x 4 metri ca.) sono:
Monumento di Giovanni Fabbri, 1811, Chiostro Terzo, arco 31, da dipinto da Giuseppe Querzola per gli ornati e da Vincenzo Armani per le figure. http://certosa.cineca.it/chiostro/scheda_artistica.php?ID=105
Monumento di Barbara Fieschi Doria, 1822, Chiostro Terzo, arco 41, progetto di Antonio Bolognini Amorini; scolpito da Giacomo De Maria per il ritratto e Pietro Trifogli per gli ornati. http://certosa.cineca.it/chiostro/scheda_artistica.php?ID=119
Monumento di Francesco Tartagni Marvelli, 1815, Chiostro Terzo, arco 52, dipinto dai fratelli Pietro e Giuseppe Fancelli. http://certosa.cineca.it/chiostro/scheda_artistica.php?ID=64
Monumento di Giovanni Atti, 1814, Chiostro Terzo, arco 57, dipinto da Giuseppe Muzzarelli per gli ornati e Vincenzo Rasori per le figure. http://certosa.cineca.it/chiostro/scheda_artistica.php?ID=90
Monumento di Giovanni Cattaneo De Volta, Chiostro Terzo, arco 91, dipinto da Francesco Stagni. http://certosa.cineca.it/chiostro/scheda_artistica.php?ID=116
Monumento di Pellegrino Matteucci, 1882, Chiostro Maggiore, arco 53, scolpito da Carlo Parmeggiani. Il marmo rimarrà di proprietà comunale in quanto dedicato all’esploratore dai municipi di Bologna e Ravenna. http://certosa.cineca.it/chiostro/scheda_artistica.php?ID=841
Cella Rizzi, 1908, Ingresso nord alla Sala del Colombario dal Campo Carducci, eseguito per le pitture da Roberto Franzoni. Già consegnato alla nuova famiglia che ha curato e portato a compimento i lavori di restauro, il raffinatissimo monumento al principe Teodoro Galitzin, del 1851. http://certosa.cineca.it/chiostro/scheda_artistica.php?ID=115
E’ in corso anche il restauro del monumento dedicato al principe Michele Galitzin (1861), fratello di Teodoro. Il sepolcro già consegnato alla nuova famiglia, ha ora aperto il cantiere. http://certosa.cineca.it/chiostro/scheda_artistica.php?ID=113
Al via nei prossimi mesi i lavori per altri recuperi, tra cui: Monumento ad Andrea Nicoli, 1807, Chiostro Terzo, arco 29, dipinto da Giuseppe Ramenghi e Ludovico Lambertini http://certosa.cineca.it/chiostro/scheda_artistica.php?ID=91
Monumento a Taddeo Matuszewic, Chiostro Terzo, arco 40, scolpito da Sandro Litowski verso il 1820 http://certosa.cineca.it/chiostro/scheda_artistica.php?ID=54
Il recupero di questi sepolcri si aggiunge ai dodici già recuperati negli ultimi anni, di cui segnaliamo:
Monumento a Gaetano Uttini, 1818, Chiostro Terzo, arco 37, eseguito da Giovanni Putti http://certosa.cineca.it/chiostro/scheda_artistica.php?ID=106
Monumento a Ercole Orsi, 1804, Chiostro Terzo, arco 9, dipinto da Antonio Basoli http://certosa.cineca.it/chiostro/scheda_artistica.php?ID=48