E’ stata approvata nel corso della seduta del Consiglio comunale di ieri sera venerdì 1 ottobre con il voto compatto della maggioranza (contraria la minoranza), la verifica degli equilibri di bilancio e la ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi.
“Ci siamo limitati all’analisi della tenuta del bilancio per l’anno in corso – ha spiegato l’Assessore al Bilancio Maria Costi – in quanto gli scenari che si prospettano per l’anno prossimo e quelli a venire (tagli pari ad 1 milione di Euro nel 2011, e a 1,6 milioni di Euro nel 2012 e 2013) comportano scelte difficili e tutt’altro che indolori, ancora in corso di valutazione”.
L’Amministrazione comunale nonostante la riduzione di entrate correnti di quasi 180.000 Euro, è riuscita non solo a contenere le spese per riportare il bilancio in equilibrio, ma addirittura a liberare risorse da destinare ai servizi sociali (+ 75.000 Euro in questa variazione). “Con una punta di orgoglio – ha proseguito l’Assessore Costi – posso dichiarare che il Comune, pur con le difficoltà finanziarie che da alcuni anni sta affrontando, ha potenziato le spese per l’infanzia, l’istruzione e gli interventi sociali portandole da 7 milioni di euro del 2006 a 8,6 milioni di euro nel 2010, facendo così registrare un aumento del 23% circa. Nello stesso periodo le spese correnti e le entrate sono incrementate di circa l’11%. Questi numeri evidenziano lo sforzo profuso dall’Amministrazione di convogliare il maggior volume di risorse possibili sui servizi alla persona. E’ con amarezza che ammetto che questo livello di servizi e di prestazioni nei prossimi anni non potrà essere raggiunto ed è destinato a un ridimensionamento e rinnovamento”.
Sul fronte degli investimenti le prospettive non sono diverse: sarà necessario ridefinire le priorità, se non addirittura rinunciare ad interventi previsti nel programma di legislatura. “Si prospetta un periodo di apnea la cui durata dipenderà dai tempi necessari per l’attuazione del federalismo, che se applicato in modo corretto, ovvero creando una correlazione tra entrate e servizi offerti, non potrà che portare risorse al nostro ente – ha concluso la Costi – La speranza è quella che il risultato non sia frutto di un compromesso per non penalizzare enti storicamente inefficienti: allora ci troveremmo esattamente nella stessa situazione di partenza…”.