Sono 139 le domande di estirpazione vigneti finanziate in territorio reggiano per 2 milioni e 100mila euro con fondi dell’Unione Europea e per una superficie pari a 173 ettari. “La forte richiesta di estirpo rappresenta un chiaro indicatore delle difficoltà del settore vitivinicolo – è il commento dell’assessore all’Agricoltura della Provincia Roberta Rivi – infatti complessivamente sono pervenute ai nostri uffici 270 domande per 316 ettari di superficie, e solo l’insufficiente dotazione di risorse ha impedito di poterle pagare tutte”.
L’assessore Rivi afferma anche che “prendere atto che un consistente numero di viticoltori, di fronte al perdurare delle difficoltà di bilancio della loro azienda, preferisce gettare la spugna e abbandonare la coltivazione della vite non fa sicuramente piacere. Anche se un certo grado di ricambio, soprattutto se compensato economicamente, è fisiologico ed è legato anche alla presenza di aziende che non hanno colto le opportunità di modernizzazione. Avrei preferito che, più di un finanziamento per estirpare un vigneto, impostazione che ha prevalso nell’Unione Europea, queste risorse fossero finalizzate a promuovere l’immagine e il consumo responsabile dei nostri vini verso nuove fasce di acquirenti e nei confronti dei paesi in cui il consumo di vino non è tradizionale, ma che si stanno aprendo alla conoscenza di questo importante prodotto. Credo che sia questa la strada per conservare il patrimonio vitivinicolo reggiano che è eleganza di paesaggi, di campi e colline coperte di filari,, è piacere di stappare e gustare con gli amici e con gli ospiti un sorso di buona e vera reggianità. La cura della vite e la sua trasformazione in vino non è un’attività solo finalizzata all’aspetto economico seppur fondamentale, ma si accompagna a un tratto della nostra cultura, del nostro paesaggio, delle nostre tradizioni, che dobbiamo difendere perché meglio di qualunque altra cosa parlano al mondo della nostra terra”.
L’assessore Rivi conclude sottolineando che “sono questi sentimenti che devono guidare a una collaborazione convinta e determinata di tutti i soggetti. In virtù di questa consapevolezza Provincia, Camera di Commercio e Consorzio dei Vini reggiani hanno promosso il nostro territorio alla importante manifestazione Vinitaly, per salvaguardare il patrimonio produttivo di Reggio Emilia, che rimane comunque con i suoi circa 8.000 ettari a vigneto una tra le Province più vocate alla viticoltura dell’Emilia-Romagna. Un patrimonio produttivo che oggi ci consegna un vino, il lambrusco, che ha guadagnato un grande apprezzamento dai consumatori e dalla critica specializzata tanto che risulta essere il vino italiano più esportato. Mi pare questo un segnale incoraggiante su cui lavorare”.