Dopo la lettera dei primi cittadini al ministro Tremonti, ritirato l’emendamento Malan che consentiva di aggirare il Patto alla sola Brescia. Ora deputati e senatori coinvolti nella richiesta di modifica del Patto. Anche le associazioni di categoria verranno sensibilizzate: le norme troppo restrittive non consentono ai Comuni di pagare le imprese.

Il sindaco di Reggio Emilia e vicepresidente nazionale dell’Anci, Graziano Delrio, e una rappresentanza dei sindaci capidistretto reggiani – Marzio Iotti, sindaco di Correggio; Alessio Mammi, sindaco di Scandiano; Paolo Colli sindaco di Montecchio e Liana Barbati vicesindaco e assessore al Bilancio del Comune di Reggio Emilia – con Cesare Beggi di Legautonomie hanno incontrato oggi pomeriggio nella sala Gialla del municipio i parlamentari reggiani per chiedere il loro sostegno alle proposte di modifica al Patto di stabilità interno. Fra queste l’emendamento, elaborato sulla base di documenti Anci, con cui si esclude dal calcolo finanziario 2007 dei Bilanci comunali il computo delle risorse originate dalla cessione di azioni di società operanti nel settore dei servizi pubblici, da dividendi straordinari di tali società o dalla vendita di patrimonio immobiliare.

All’incontro, preannunciato dai sindaci la settimana scorsa quando fu presentata la lettera sul tema inviata al ministro dell’Economia Giulio Tremonti, erano presenti i deputati Maino Marchi e Pierluigi Castagnetti; le senatrici Albertina Soliani e Leana Pignedoli.

Il sindaco Delrio ha commentato: “Abbiamo chiesto ai parlamentari di tutti gli schieramenti di partecipare a questo incontro e di sostenerci nella richiesta di modifica al Patto di stabilità interno. Così formulato – prendendo a riferimento l’anno 2007 in cui i nostri Comuni registravano la vendita delle azioni Enìa – il patto di stabilità mette quasi tutti i Comuni reggiani davanti all’impossibilità di pagare le imprese e di compiere investimenti. Si tratta di circa 100 milioni che verranno a mancare all’economia del territorio provinciale. Se invece volessimo rispettare gli impegni presi con le aziende e pagarle, sforeremmo il Patto di stabilità, con gravi conseguenze su tutti i cittadini: avremmo minori trasferimenti, blocco delle assunzioni, blocco della possibilità di contrarre mutui”.

I sindaci hanno valutato gli emendamenti proposti dell’Anci con i parlamentari presenti, che si sono impegnati a sostenere le richieste. In particolare, nel prossimo passaggio dell’iter alla Camera, dopo essersi concluso in Senato in questi giorni, sarà l’onorevole Marchi a presentare l’emendamento proposto.

“E’ stato sventato al Senato l’emendamento “salva Brescia” – ha aggiunto il sindaco Delrio – che avrebbe previsto misure ad hoc per un solo caso, ma ciò non toglie che con tutti i Comuni in difficoltà possiamo cercare di lavorare insieme per portare avanti gli emendamenti sostenuti dall’Anci, che contengono modifiche valide per tutti. Cercheremo inoltre di coinvolgere le associazioni di categoria degli imprenditori, affinché siano al fianco dei delle imprese che rischiano di non esser pagate e appoggino la richiesta di modifica del Patto”.

Nel corso dell’incontro di oggi è emerso fra l’altro che l’emendamento Malan al decreto cosiddetto Milleproroghe, che avrebbe consentito di aggirare i limiti imposti dal Patto al solo Comune di Brescia, è stato ritirato, perché dichiarato inammissibile in quanto non attinente, dopo la censura espressa dai sindaci reggiani nella conferenza stampa della scorsa settimana e la lettera a Tremonti.