Si è tenuta questa mattina alla Cantina Albinea-Canali l’Assemblea congressuale provinciale della Confederazione italiana agricoltori di Reggio Emilia, con folta partecipazione ed un vivace dibattito, innescato prima da una relazione del presidente Ivan Bertolini, quindi da una tavola rotonda che ha affrontato un tema delicato per l’agricoltura: “Associazionismo e cooperazione sono ancora modelli di sviluppo in grado di garantire il reddito?”. Ne hanno discusso Roberta Rivi Assessore Provinciale Agricoltura, Giovanni Luppi Presidente Nazionale Legacoop Agroalimentare, Alberto Giombetti Coordinatore Giunta Cia Nazionale, “moderati” da Gianni Montanari, giornalista di Telereggio.
Per molti anni –ha ribadito il pensiero Cia la relazione di Bertolini-, le sorti dell’agricoltura sono state affidate alla Pac (Politica agricola comunitaria) ed alle sole capacità imprenditoriali degli agricoltori. Sostenere la ricerca e l’innovazione; promuovere il capitale umano ed il ricambio generazionale; accrescere le capacità concorrenziali delle imprese e delle filiere agroalimentari; promuovere la semplificazione e l’efficienza della macchina amministrativa; sostenere la proiezione internazionale del nostro sistema agroalimentare di qualità, difenderlo dalle contraffazioni e dall’uso improprio dei marchi e delle denominazioni. Sono questi i capitoli del progetto che la Cia propone e che ha sintetizzato nelle tre parole: impresa, internazionalizzazione, interprofessione.
In questo contesto si collocano associazionismo e cooperazione agricola, dal dibattito e dalla tavola rotonda usciti confermati come strumenti verso il mercato dell’impresa agrico-la, ma non senza critiche e non senza che fosse sottolineata la necessità di cambiamenti nelle dimensioni aziendali (unificando ed aggregando) e nella capacità di proiettarsi sui mercati internazionali. Per la Cia è importante in un percorso unitario di rafforzamento del settore agricolo, partire dall’unificare il prodotto, prima ancora delle Organizzazioni. Inte-ressante in quest’ottica è apparsa la disponibilità di Luppi, ad aprire subito un confronto per fare del marchio ParmaReggio (già oggi di proprietà cooperativa e maggior operatore di mercato del formaggio tipico della zona), il soggetto unitario della cooperazione sul mercato del Parmigiano-Reggiano.
Tema centrale nel congresso Cia è l’unità, molto sentita dagli agricoltori, e su cui pro-cedono Cia, Confagricoltura e Copagri che hanno anche costituito società insieme su scala regionale, che presto inizieranno a gestire in comune alcuni dei servizi alle imprese associate. Manca in questo percorso Coldiretti, che secondo Giombetti della Cia nazionale persegue un proprio progetto economico, che però si accompagna ad un arroccamento sul piano politico che impedisce il pieno dispiegamento delle forze del settore agricolo.