La musica, la passione, l’incontro fra cultori del genere e non, il fascino del luogo che è un pezzo di storia della città: sono questi gli ingredienti della riuscita formula di Jazz al Baluardo che si ripresenta in versione invernale dopo la pausa natalizia con i nuovi irrinunciabili appuntamenti jazz del giovedì sera a partire da oggi, 14 gennaio.

All’interno del programma trovano spazio giovani jazzisti emergenti, musicisti di fama e talenti affermati della scena locale, continuando a portare avanti da parte degli organizzatori l’obiettivo di creare un contesto stimolante per pubblico e musicisti, culturale e aggregativo, che valorizzi al meglio la proposta musicale. Tutto questo negli ultimi anni ha catturato l’attenzione di un pubblico sempre più numeroso e ha contribuito a fare crescere a Modena quello che oggi è un punto di riferimento importante a livello nazionale. Forte del successo ottenuto anche grazie alla determinazione e all’impegno di tutti gli addetti ai lavori, professionisti e volontari, la scommessa del Baluardo di non deludere le aspettative degli appassionati nel rituale appuntamento cittadino con il jazz del giovedì sera si preannuncia vincente.

Giovedì 14 gennaio salirà sul palco il trio di David Hazeltine con Piero Odorici, un quartetto nato nel cuore della Grande Mela grazie alla lunga e proficua collaborazione tra il sassofonista bolognese e tre tra i più validi rappresentanti della scena jazz newyorchese, esponenti di punta del modern mainstream: l’eccellente pianista bop David Hazeltine (già con Freddie Hubbard, James Moody Jimmy Heath e Louis Hayes) e la collaudatissima macchina ritmica dei One For All, composta da John Webber e Joe Farnsworth. Special guest della serata il progetto Piano Djazz del pianista Stefano Calzolari e del dj Dan Mela.

Giovedì 21 gennaio sarà la volta del quartetto inedito Gatto-Rosenwinkel-Lanzoni-Evengelista, due generazioni a confronto. In una sorta di passaggio ideale di testimone, due tra i più stimati musicisti e docenti della scena jazzistica mondiale scommettono su due jazzisti del futuro. Roberto Gatto e Kurt Rosenwinkel sono musicisti di grande sensibilità, ottimi organizzatori musicali e leader, formidabili compositori e innovatori. Le straordinarie doti strumentistiche del diciassettenne Alessandro Lanzoni e del ventunenne Gabriele Evangelista, due dei più interessanti nuovi talenti emersi in Italia negli ultimi anni, si adattano perfettamente alla musica dei maestri.

Giovedì 4 febbraio si esibirà sul palco del Baluardo Ray Gelato, cantante e sassofonista inglese di origine italo-americana, accompagnato dai suoi Giants, una band amatissima che sicuramente si farà protagonista di una grande performance di swing e intrattenimento. Ricalcando lo spirito dell’entertaining creato dai grandi crooners italo-americani, Ray è una star internazionale che attinge a piene mani da Louis Prima, Frank Sinatra e Dean Martin per rallegrare e coinvolgere il pubblico con uno spettacolo da ascoltare e da vedere, in un concerto che diventerà una grande festa.

 Giovedì 11 febbraio sarà la volta del trio di Enrico Pierannunzi, da molti anni tra i protagonisti più noti e apprezzati della scena jazzistica europea. Pianista, compositore, arrangiatore, ha registrato più di settanta CD a suo nome spaziando dal piano solo al trio, dal duo al quintetto; un artista eclettico, nel cui universo musicale convivono musica classica e jazz, improvvisazione e composizione.

Giovedì 18 febbraio la vincitrice del Top Jazz 2009 Maria Pia De Vito, una tra le più raffinate vocalist europee, presenterà il suo ultimo progetto Mind the Gap accompagnata da Claudio Filippini, Luca Bulgarelli, Walter Paoli e Roberto Cecchetto. Si tratta dell’ultimo capitolo dell’instancabile ricerca sulla voce di una tra le più grandi protagoniste della scena (non solo jazz) contemporanea.

Giovedì 4 marzo Alessandro Magnanini presenterà il CD “Someway still I do”. L’affermato compositore, arrangiatore, produttore, chitarrista emiliano che sta dietro al successo di “This is what you are” di Mario Biondi, presenterà un lavoro che suona assolutamente contemporaneo pur strizzando l’occhio alle melodie orchestrali dell’America degli anni ’50 e ’60, quella dell’easy listening. Con lui sul palco, oltre alle voci nostrane di Alberto Carrà, Renata Tosi e Stefania Rava, quella di Jenny B, già protagonista di un concerto di successo proprio al Baluardo a inizio stagione.

Per concludere, occorre ricordare che proseguirà la collaborazione fra GMI e Modena Jazz Club con due appuntamenti di Piani diversi il 28 gennaio (Gloria Campaner e Franco D’Adrea) e il 25 febbraio (Bojan Zulfikarpasic in solo performance).