Stiamo seguendo sulla stampa le note dell’Amministrazione Comunale circa gli incontri con i rappresentanti del Circolo Culturale Fassbinder. Abbiamo capito che la proposta dell’Amministrazione Comunale è innanzitutto tesa allo sgombero volontario, della sede di viale Giordano, entro il 6 di gennaio e che in caso contrario procederà allo sgombero coattivo.
Sempre l’Amministrazione offre in contropartita l’utilizzo di una nuova sede e la preventiva iscrizione del circolo nell’albo provinciale delle associazioni. Non conosciamo, allo stato degli atti, le controproposte dei rappresentanti del Fassbinder e quindi non possiamo dare un giudizio politico di merito.
Crediamo che l’Amministrazione sia a conoscenza che nel territorio del distretto, il Fassbinder rappresenti l’unica esperienza, con luci ed ombre, di”autogestione”, in struttura non occupata, quindi al di la degli aspetti burocratici sarebbe da verificare se l’Amministrazione voglia, o meno, salvaguardare ed incentivare tale esperienza.
I ragazzi del Fassbinder, come i loro padri occupanti negli anni 80 Casa Valentini, crediamo che sappiano che uno dei cardini dell’esperienza autogestionale parte, inequivocabilmente, dalla regola universale della democrazia e quindi della partecipazione.
Nel metodo autogestionale sono importanti gli obiettivi ed i programmi e su tale piattaforma, crediamo, che la Giunta si debba misurare con i ragazzi del Fassbinder.
Veti incrociati non servono a risolvere i problemi e l’esperienza Emiliano Romagnola spesso si è bloccata su questioni ideologiche, basta verificare nel merito i tanti insuccessi, come è altrettanto vero che la dove è prevalso il buon senso si sono trovate soluzioni positive (Kalinka.Libera).
Ci permettiamo di constatare che nessuna forza politica presente in Consiglio Comunale ha affrontato la cosa, nella sede, propria, istituzionale, e non vorremmo trovarci di fronte ad uno scontro ideologico, camuffato da esigenze di sicurezza, anzi siamo preoccupati che se la cosa venga caricata da “ appartenenza” si possano ripetere esperienza negative e portiamo ad esempio il “Laboratorio occupato PAZ di Rimini”.
Siamo d’accordo che i poteri decisionali spettano alla Giunta, ma allo stato dei fatti sarebbe utile una proroga dello sgombero coattivo e sentire il parere della massima espressione democratica della città, su un fatto che investe una parte del mondo giovanile.
Partito Socialista Sassuolo