Lo stipendio del Sovrintendente Marco Tutino “é di gran lunga inferiore a quello dei suoi colleghi italiani e privo di premi aggiuntivi e benefit”. A metterlo in chiaro è una nota del Teatro Comunale di Bologna che replica “alle dichiarazioni riportate dalla stampa locale nei giorni scorsi” nel pieno del braccio di ferro tra la direzione e i sindacati degli orchestrali. Proprio la decisione del Teatro di tagliare integrativi e premi di risultato ai dipendenti aveva alzato la tensione di una trattativa sempre più complicata dopo le buone intenzioni dell’inizio.
Il Comunale ha precisato che Tutino “accettò una riduzione all’origine del suo contratto proprio a causa della grave situazione economica del Teatro, preesistente alla sua nomina”. Inoltre “il Maestro non percepisce alcuna retribuzione per la carica di direttore artistico, cosa che costituisce un risparmio di almeno 120.000 euro annui”.
Invece, continua la nota dell’ente lirico, “si ribadisce che il range in cui ricadono la maggioranza dei dipendenti in questione va dai 45.000 ai 65.000 euro lordi annui, dai quali sono escluse le retribuzioni aggiuntive per le trasferte e i periodi di aspettativa per permessi artistici”.
Impossibile, secondo il teatro, anche “l’ipotesi di commissariamento ventilata da esponenti politici”: “Non è tecnicamente plausibile, in quanto il patrimonio della Fondazione è appena stato capientemente ricostituito e non ricorrono attualmente ulteriori presupposti di legge”, chiarisce la direzione del Comunale. Insomma, conclude l’ente, “l’azione della direzione e del Cda della Fondazione è svolta in stretto contatto con le istituzioni pubbliche locali e in sintonia con le indicazioni e gli indirizzi che il governo sta adottando a livello nazionale tramite il ministero competente”.