teatro-palcoSedici compagnie presentate, 54 recite totali, 19 città toccate per una copertura geografica estesa e capillare che va da Piacenza a Rimini, comprendendo i capoluoghi di provincia Bologna, Parma, Reggio Emilia, Modena, fino ai piccoli e piccolissimi centri dove la danza non era mai arrivata.

Giunta al settimo anno di programmazione, Aterdanza – la rete dei teatri dell’Emilia-Romagna per la danza – questa stagione deve fare i conti, come ogni realtà culturale e artistica, con la crisi economica in atto. In questo scenario, la formula adottata da Aterdanza del circuito, non centralizzato bensì a rete, si rivela quanto mai virtuosa, tanto da suggerirne l’applicazione anche alle programmazioni musicali e teatrali. Nata in anni precedenti alla crisi, la filosofia Aterdanza scommette da sempre su un’idea dello spettacolo dal vivo non limitato all’unicità dell’evento esclusivo per pochi privilegiati, ma su proposte di qualità destinate a un grande numero di spettatori, presentate a prezzi accessibili a tutti. Ormai consolidata la struttura del circuito, che non impone ai singoli teatri una programmazione dall’alto ma consente loro di scegliere liberamente gli spettacoli in un’ampia rosa di possibilità, nell’ambito della normativa ministeriale che impone il 90% di compagnie italiane, tra quelle finanziate dal Ministero stesso.

La stagione è stata presentata questa mattina nella sede della Regione, nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale alla Cultura, Alberto Ronchi, il presidente Ater Maurizio Roi e Roberto De Lellis, responsabile programmazione Aterdanza.

“La danza – ha detto Ronchi – è la cenerentola dei finanziamenti nel nostro Paese: la Regione Emilia-Romagna in questo senso va in forte controtendenza, non solo nei confronti di questa rassegna ma anche, ad esempio, della stagione di danza del Comunale di Ferrara”. Ronchi ha quindi sottolineato come “il modello della rete, della circuitazione sarebbe opportuno fosse adottato anche in altri settori: non si può reggere la corsa all’esclusiva, bisogna uscire dalla logica che ogni città sia una capitale perché economicamente diventa insostenibile”.

La programmazione

La programmazione chiama a raccolta le migliori realtà della danza italiana, ormai consolidate a livello nazionale e persino internazionale, ma riserva anche un doveroso spazio ai giovani emergenti e alla ricerca artistica.

A guidare le compagnie rappresentative del miglior made in Italy è ancora una volta Aterballetto, che propone il successo annunciato della nuova stagione, Certe Notti: medley di vibranti coreografie di Mauro Bigonzetti composte sui ruvidi songs del rocker reggiano Luciano Ligabue. La compagnia presenta anche Casanova, nuova creazione del giovane Eugenio Scigliano dedicata al seduttore veneziano, e Aterballetto Suite, una serata a più titoli che conferma la brillante versatilità dell’ensemble emiliano.

Tra le giovani realtà importanti della danza italiana tornano compagnie di prestigio come il torinese Balletto dell’Esperia, impegnato nel nuovo Beethoven sizes firmato dal direttore Paolo Mohovich e in una serata a più pezzi di autori vari, e come la romana Spellbound Dance Company, che propone l’hit Carmina Burana creato dal direttore Mario Astolfi e il recente Don Giovanni o il mito di Narciso.

Altra compagine di pregio, il Balletto di Roma torna a proporre le sue interessanti riletture di temi classici della letteratura o del repertorio ballettistico con il crepuscolare Otello di Fabrizio Monteverde e Lo schiaccianoci in versione thriller di Mario Piazza, oltre ad una Serata d’autore firmata da Monteverde, Bigonzetti, Scigliano, Zullo.

Punta sulla migliore coreografia italiana anche il giovanile Junior Balletto di Toscana, formato dagli allievi under 20 più promettenti della scuola omonima, impegnati in un composito programma dedicato al centenario dei Ballets Russes: Sulle tracce di Diaghilev. Altra formazione di giovani emergenti sul versante del teatro-danza è il duo Teatrofficina Zerogrammi, che con Zerogrammi offre una pièce in equilibrio tra clownerie, mimo, sketch.

Tra le tante espressioni della danza italiana non manca il teatro danza impegnato di Michela Lucenti, che con l’ultima creazione, Animali vivi, presenta con il suo Balletto Civile un tema di costume forte e di attualità. Di tutt’altro tenore la levità delle creazioni di un’altra coreografa di spicco della medesima generazione, Monica Casadei, che insieme alla nuova pièce dallo spirito felliniano, I Bislacchi, presenta gli spettacoli nati dalle residenze artistiche della sua Compagnia Artemis Danza: Latino America e Turkish Bazaar.

Il colore delle danze nazionali universalizzato dal linguaggio della coreografia contemporanea affiora nelle creazioni dedicate al tango argentino di Luciano Padovani per la compagnia Naturalis Labor: Alma de tango, La Catedral, El tango, mentre in I speak kathak la francese Isabelle Anna, coreografa e danzatrice della compagnia Kaleïdans’Scop, si diverte a intersecare la danza classica indiana con stili e sonorità occidentali.

Il cartellone di Aterdanza include anche un genere molto amato dal grande pubblico, la danza acrobatica e ginnica di derivazione statunitense, rappresentata in Italia dalla RBR Dance Company, impegnata quest’anno nella nuova creazione 4 e dall’Evolution Dance Theater by Antony Heinl con l’effettistico spettacolo Evolution.

Dedicato a un pubblico di giovanissimi è un classico del teatro-danza italiano, Romanzo d’infanzia, della Compagnia Abbondanza/Bertoni: una toccante favola moderna sulle gioie e i dolori della crescita con due interpreti d’eccezione.

Anche quest’anno non può mancare il balletto classico, che con Giselle propone uno dei titoli più celebri del repertorio, interpretato da una storica compagnia del panorama italiano, il Maggio Danza di Firenze, rinato grazie alla direzione dell’étoile Vladimir Derevianko.

Differenti quanto ugualmente eccellenti le due proposte di compagnie straniere. Torna l’italiano di stanza olandese Emio Greco, che in coppia con il drammaturgo Pieter C. Scholten propone con Hell una lettura complessa e stratificata dell’inferno religioso e letterario. Di culto i newyorkesi Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, l’inimitabile ensemble en travesti che ha fondato un genere con le sue parodistiche quanto impeccabili reinterpretazioni dei classici del repertorio, spopolando in tutto il mondo.

Di particolare interesse per Aterdanza resta la scoperta, la valorizzazione e la promozione della giovane coreografia di valore, da quest’anno italiana e non più solo regionale. Questa stagione, a seguito di un protocollo d’intesa stipulato con la rete Anticorpi promossa da Monica Francia, nel maggio prossimo Aterdanza proporrà a Reggio Emilia, negli spazi laboratoriali della Fonderia, alcune serate dedicate alla giovane coreografia italiana. La vetrina, necessaria finestra su una realtà in fermento seppure poco supportata o addirittura ignorata, proporrà una selezione di vincitori del concorso/festival romagnolo “Ammutinamenti”.

Inoltre anche questa stagione, nonostante le risorse economiche limitate, Aterdanza non dimentica le attività formative, destinate in particolare al pubblico dei giovani. In corrispondenza degli spettacoli di molte delle compagnie in calendario, il pubblico avrà la possibilità di assistere, gratuitamente, alle “classi aperte”, in programmazione nei maggiori teatri della Regione.