Il comune di Sassuolo, in collaborazione con l’ Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ha organizzato il primo incontro avente come tema le nuove tecnologie per il settore ceramico. L’incontro pubblico, che si terrà sabato prossimo 31 ottobre con inizio alle ore 9 presso il Teatro Carani di Sassuolo, avrà come titolo: “La ceramica: tradizione ed innovazione aprono le strade al futuro”.
“Si tratta – afferma l’Assessore alla ceramica del Comune di Sassuolo Claudio Casolari – di un momento di incontro per la presentazione di aspetti significativi dello stato dell’arte della conoscenza scientifica e tecnologica per il settore ceramico.
Nel futuro, infatti, non sarà possibile produrre solamente “piastrelle”, bensì sarà necessario iniziare a produrre “ceramica” o, meglio, “materiali ceramici”. Sassuolo ha raggiunto un livello di conoscenza scientifica ed acquisito padronanza sull’uso di tecnologie avanzate e sofisticate. Cominciamo a pensare a cosa “si potrebbe fare” o “potremmo essere in grado di fare” di diverso per produrre ceramica e non solo piastrelle”. L’incontro, moderato da Alfonso Scibona, dopo l’introduzione dell’Assessore Casolari si articolerà nell’esposizione di otto tematiche ad opera di altrettanti docenti della facoltà di Ingegneria dell’Università di Modena.
Alle ore 9,15 Tiziano Manfredini, docente al Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente (DIMA) presenterà “Cos’è la ceramica”. La presentazione farà il punto tecnico dello stato dell’arte a riguardo della produzione delle piastrelle in ceramica e dei sanitari mettendo in luce le peculiarità e i limiti dei prodotti per la verifica delle reali possibilità di innovazione.
Alle 9,45 Marcello Romagnoli , anch’esso del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente (DIMA) illustrerà “Le piastrelle e la ceramica tradizionale oggi”: la presentazione farà il punto tecnico dello stato dell’arte a riguardo della produzione delle piastrelle in ceramica e dei sanitari mettendo in luce le peculiarità e i limiti dei prodotti per la verifica delle reali possibilità di innovazione.
Alle ore 10,15 Federica Bondioli, Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente (DIMA), parlerà di “Nanotecnologie e nanomateriali”: le dimensioni della materia ne possono pesantemente condizionare il comportamento fino a modificarne profondamente la funzionalità e l’apparenza estetica. Grandi opportunità possono essere offerte dalle nanotecnologie e dai nanomateriali.
Alle ore 10,45: “Luce e materia creano l’immagine”, illustrata da Cristina Siligardi, Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente (DIMA) Università di Modena e Reggio Emilia. L’estetica è il risultato di processi di interazione che coinvolgono l’occhio, il cervello e che dipendono dalle proprietà fisiche della sorgente che illumina i corpi e dei corpi che vengono illuminati. Per innovare l’estetica bisogna conoscere la materia ed i processi con cui essa interagisce con la luce.
Alle ore 11,15: “Nuovi rivestimenti ceramici e nuove tecnologie”, illustrata da Luca Lusvarghi – Facoltà di Ingegneria di Modena – Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente (DIMA). La presentazione tratterà delle nuove opportunità offerte dall’impiego delle tecnologie di ricoprimento non convenzionali per la realizzazione di nuove superfici ceramiche ad alte prestazioni e per nuovi impieghi.
Seguirà “Opportunità ambientali della ceramica” a cura di Luisa Barbieri – Facoltà di Ingegneria di Modena. La presentazione tratterà delle opportunità offerte dall’industria e dal processo ceramico per la riduzione dell’impatto ambientale attraverso la possibilità di riciclo e di conseguente recupero di un gran numero di scarti, sottoprodotti e rifiuti. La ceramica al servizio dell’ambiente.
Alle ore 12,15: “Nel futuro non solo piastrelle: le nuove frontiere”; ne discuterà Tiziano Manfredini – Facoltà di Ingegneria di Modena. Se l’industria italiana vuole proporre nuove sfide per mantenere e consolidare sul territorio un centro di eccellenza della ceramica, che sia di riferimento e possa anche trascinare le attività attualmente consolidate, bisogna smettere di fare solo piastrelle per fare “anche” ceramica. E’ necessario, anche se difficile: trasferire in veste produttiva, se pur quantitativamente in termini molto più limitati, quelle che sono le conoscenze attuali acquisite a riguardo dei sistemi ceramici a base di ossidi e delle relative tecnologie; inventare nuovi usi e nuove funzionalità della ceramica tradizionale anche in abbinamento con gli altri materiali per fornire “soluzioni complete ed integrate” per l’edilizia, l’architettura, il design e la moda.
Chiuderà l’incontro alle 12,45 il professor Alessandro Gualtieri, Ordinario mineralogia univ Modena e Reggio, con “Amianto da problema a risorsa”: esempio di impianto prototipo smaltimento amianto per cottura.