Ammonta almeno a 14 milioni di euro il debito che il ministero dell’Istruzione ha con 119 istituti scolastici di Bologna e Provincia. Il dato è stato fornito oggi in Provincia. Si tratta di un credito con un importo medio di 118 euro (con picchi fino a 200 mila) che le scuole vantano nei confronti dello Stato, per aver anticipato (tramite spostamenti di poste interne) le risorse necessarie a pagare i supplenti. “Mancano ancora ore di inglese e sostegno, ma non è questa l’unica carenza delle scuole bolognesi – spiega l’assessore provinciale all’Istruzione Anna Pariani – siamo di fronte ad un debito di 14 milioni di euro del ministero verso gli istituti. Sono infatti arrivati i rimborsi solo del 2007 e ancora nulla per il 2006 e il 2008”.
“Questa privazione incide sia sul funzionamento diretto delle scuole, sia sulla didattica – avverte l’assessore – perchè mancano i fondi per l’offerta formativa. In questo modo viene minata l’autonomia delle scuole”.
“Il governo faccia fronte ai suoi doveri” sintetizza Pariani, spiegando che questo è il messaggio contenuto nella lettera che da Bologna gli enti locali hanno deciso di inviare al ministro dell’Economia Giulio Tremonti e al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini.
“Circa il 50% dei 14 milioni di debito riguarda solo le scuole di Bologna” ha poi specificato l’assessore alla Scuola di Palazzo D’Accursio Simona Lembi, precisando che “solo per il 2008 siamo fuori di 300 mila euro”. Di fronte a tutto questo, conclude Lembi, “basta con la politica degli annunci. Noi facciamo la nostra parte, il Governo faccia la sua”.
Quanto ai casi specifici, alle scuole di Imola il ministero deve rimborsare oltre 4,4 milioni di euro, mentre agli istituti di Bazzano, Crespellano e Monteveglio spettano quasi 400 mila euro. “Ho visto bidelli diluire i detersivi e studenti lavarsi le mani senza sapone perche’ non ci sono i soldi per comparlo” racconta l’assessore alla Scuola del Comune di Bazzano Fabrizio Bassetto che aggiunge “le istituzioni locali sono responsabili e non potevamo far lavorare i supplenti senza pagarli perche’ sarebbe stato immorale, ma dal prossimo mese non è più possibile pagare una sola ora di supplenza. Finora abbiamo sopperito anche grazie ai genitori, ma non si può andare avanti così anche perchè il Comune, che ha un bilancio in attivo per 900 mila euro, non può intervenire perchè bloccato dal patto di stabilita’”.
Stessa musica a Imola dove, riferisce l’assessore comunale alla Scuola Marco Raccagna “gli istituti superiori aspettano rimborsi per 1,1 milioni di euro e quelli comprensivi per 2, 3 milioni. Finora si è anche attinto al Fis, ma che altro dobbiamo fare – chiede Raccagna – vendere le cattedre?”.
“Non riteniamo che il Governo – conclude la lettera inviata ai ministri – che il Governo possa far gravare ulteriormente sulle famiglie i costi dell’ordinanario funzionamento della scuola, introducendo una tassa surrittizzia anche nelle scuole dell’obbligo”.
“Non è possibile – chiosa, infine, Pariani – che i genitori siano chiamati a portare a scuola di tutto e a fornire anche denaro per il funzionamento degli istituti”.