Il rito, la tribù, i miti del calcio e i suoi divi. Ma soprattutto, il campo, l’arena o, meglio, il luogo in cui la competizione si svolge. Semplice gioco? Solo sport? Solo passione, che non tocca le cose “serie” della vita e della società?
Nell’ottica del villaggio globale in cui tutti viviamo, vi è molto di più nel calcio in mondovisione: questo fenomeno rispecchia le trasformazioni, le differenze e le peculiarità della nostra epoca. Si perché il calcio è cultura, e oggi la cultura, grazie ai media, è ovunque. Il calcio non è solo uno sport, ma una fede, una passione, un rituale che si compie ogni domenica, uno straordinario generatore di simboli: insomma, un vero e proprio “fatto sociale totale”, per usare i noti termini del sociologo Marcel Mauss. Il calcio condiziona la cultura da cui proviene ed al contempo ne è condizionato. Include così arte, creatività, tifo, riscatto sociale; dramma e mito; gioia o amarezza per un popolo intero. Ma soprattutto è gioco, anche se troppo spesso ormai si confonde con business, successo, “calciopoli”, talora anche con violenza, pregiudizi e razzismo.
Le trasformazioni avvenute negli ultimi 100 anni lo hanno visto abbandonare le vesti di fenomeno di nicchia per approdare allo status di evento mondiale, reso globale dalla televisione in diretta nelle virtù e nelle gesta, ma anche nei “vizi”. Gli stessi atteggiamenti dei tifosi sono cambiati, ormai in troppi stadi anche italiani avvengono episodi quello stile di civiltà che dovrebbe accompagnare ogni prestazione sportiva. Bologna e i tifosi rossoblù sono appassionati, però nel corso di una storia centenaria hanno sempre saputo distinguersi per civiltà, anche nei momenti più bui. Perché un tifo diverso è possibile e i protagonisti in campo possono assumere un ruolo forte anche perché sostenuti da comportamenti civili sugli spalti.
Di questi temi si parlerà mercoledì 21 ottobre 2009 dalle ore 15.00 alle 17:30 presso l’Aula Absidale di Santa Lucia – Via De’ Chiari 25/a (Bologna), all’interno del Convegno dal titolo “Bologna e il calcio: 100 anni di civiltà. Colloquio sulle prospettive dello sport”, iniziativa nell’ambito della VI edizione della Festa della Storia di Bologna. Parteciperanno al convegno: Arrigo Sacchi (Allenatore e commentatore sportivo), Carlo F. Chiesa (autore de “Il Secolo Rossoblù”, opera ufficiale del Centenario Bologna FC 1909); Stefano Martelli (Sociologo e Direttore dello SportComLab–Laboratorio di Comunicazione sportiva dell’“Alma Mater Studiorum”-Università di Bologna); Marco Poli (Storico). L’occasione è utile per riflettere sul calcio come sport che offre straordinarie possibilità di conoscenza, di incontro di popoli e culture, di contaminazione di pratiche sportive “socialmente responsabili”. Il calcio dunque come veicolo di valori positivi, esercizio di civiltà e di umanità, arena di socializzazione ma anche di educazione ed apertura all’ “altro diverso da me”.
(Stefano Martelli – Ordinario di Sociologia generale presso la Facoltà di Scienze motorie Delegato del Preside per la Comunicazione sportiva)