CESARE TARDINI 1Aumenta la quantità di uva raccolta nei vigneti modenesi e resta ottima la qualità. È il resoconto della vendemmia appena conclusa dalle cinque Cantine cooperative che aderiscono a Confcooperative Modena e che lavorano il 60 per cento dell’uva complessivamente raccolta nella nostra provincia.Quest’anno il prodotto conferito negli stabilimenti modenesi delle Cantine S. Croce di Carpi, Sociale di Carpi, Sorbara, Settecani di Castelvetro e Formigine-Pedemontana ammonta a 668 mila quintali. Rispetto al 2008 si registra un aumento che sfiora il 30 per cento, ma va detto che quella dell’anno scorso era stata in termini quantitativi la vendemmia più scarsa dal 2000.

«La vendemmia è stata abbondante e la qualità dell’uva raccolta è davvero molto buona – conferma Cesare Tardini, presidente della Cantina Formigine Pedemontana e del settore vitivinicolo di Confcooperative Modena – L’assenza delle malattie che l’anno scorso hanno colpito i nostri vigneti, le piogge primaverili e d’inizio estate, il caldo di luglio e agosto, l’acqua caduta in abbondanza a metà settembre hanno favorito un’eccellente maturazione delle uve anche nelle zone in cui la siccità si è più fatta sentire in certi momenti. Gli acini hanno un bel colore e una buona consistenza, mentre il grado zuccherino è leggermente inferiore a quello del 2008. Le nostre Cantine sono pronte a produrre vini sempre migliori».

Se guardiamo ai numeri assoluti la Cantina di Carpi si conferma di gran lunga il principale produttore provinciale con oltre 306 mila quintali di uva conferita (+25 per cento sul dato 2008). In termini percentuali, invece, l’aumento più considerevole lo fa registrare la Cantina Settecani che, con 42.500 quintali, è cresciuta del 32 per cento rispetto alla vendemmia del 2008. Sono tornate sui valori abituali anche le Cantine S. Croce (120 mila quintali, cioè + 15 per cento sul 2008), Formigine Pedemontana (100 mila quintali, con un aumento del 25 per cento rispetto all’anno scorso) e la Cantina di Sorbara (99 mila quintali, pari al +20 per cento confronto al 2008). Quanto alla denominazione di origine controllata dei vini “Modena” o “di Modena” (il decreto del Mipaf 27 luglio 2009 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 agosto), Tardini dichiara che le Cantine hanno preparato tutto ciò occorre per produrli. «Speriamo nella commercializzazione, vediamo se gli imbottigliatori premiano il nostro lavoro», conclude il presidente del settore vitivinicolo di Confcooperative Modena. Ricordiamo che si tratta della quarta doc per i lambruschi modenesi.

Foto: Cesare Tardini