Per i cento bambini del “Musical’Ariosto” è arrivato il gran giorno: dopo le otto lezioni frequentate in questa innovativa scuola gratuita di ballo, di canto e di recitazione, nel pomeriggio di domenica 18 ottobre potranno mettere in scena il loro spettacolo-musical al centro commerciale “l’Ariosto” di Reggio Emilia, che è stato teatro dell’iniziativa col palco allestito nella piazza interna e organizzatore in collaborazione con il centro permanente di danza reggiano Let’s Dance.
In questa speciale domenica l’Ariosto resterà aperto tutta la giornata, dalle 9 del mattino alle 20. Lo spettacolo inizierà alle ore 16 con un’esibizione di breakdance dei professionisti e allievi avanzati di Let’s Dance, alcuni dei quali vincitori di importanti “contest” nazionali, dopodiché il presentatore Andrea Matteo Bassi (meglio conosciuto come “Benny il Dj”) introdurrà e intervisterà i cento bambini che alle ore 17 daranno vita al musical imparato e provato nelle ultime due settimane; tutto naturalmente a ingresso libero.
Durante le prove sono trapelate le prime indiscrezioni sullo show, che non sarà incentrato solo su “Fame – Saranno famosi”, ma sarà un viaggio nelle arie più note dei musical più amati: da “We will rock you” in tributo ai Queen a “Stomp”, esempio di danza e di ritmo con qualsiasi oggetto; da “High School Musical” della Disney, opera giovanile di culto, a “Grease”, amato anche dai meno giovani; da “Cats”, rappresentato per 25 anni a Londra e a Broadway, da cui verrà estrapolato il gatto Macavity (perché ogni musical che si rispetti deve avere un cattivone da sconfiggere!) e pure il brano “Open the gate”, tradotto per l’occasione in “Apri la porta”, fino al finale pirotecnico di “I sing the body electric” tratto da “Fame”.
Un finale, questo, ideale per lo spirito del “Musical’Ariosto” e di buon auspicio per i bambini interpreti, grazie a un testo che dice chiaramente “Io canto il corpo elettrico e vedo che in futuro saremo tutte star del palcoscenico”. Lo ha progettato Daniele Orsini, coordinatore dell’iniziativa e regista del musical, che spiega: “Sono tutti ragazzini di età compresa tra i 5 e i 12 anni e la maggior parte di loro si approccia al palco per la primissima volta. Il nostro obiettivo è proporre un qualcosa che non sia una mera recita scolastica, ma che abbia un senso teatrale, con una storia, un’emozione trasferita al pubblico e non soltanto ai genitori. La nostra scommessa è proprio che i bimbi riescano a emozionare come se fossimo dentro un mondo fantastico, anche solamente per trenta secondi o due minuti”.