Leggero incremento degli impieghi a fronte di una forte espansione dei depositi, aumento delle sofferenze, crescita degli sportelli bancari. Questi in estrema sintesi alcuni dei risultati, riguardanti la provincia di Modena, della ricerca di Unioncamere regionale intitolata “Il credito alle imprese in Emilia Romagna”, realizzata in collaborazione con l’Istituto Tagliacarne di Roma. Si tratta del primo rapporto di un Osservatorio sul credito che monitora la relazione tra banche e imprese, anche attraverso i giudizi forniti dagli imprenditori e l’analisi dei bilanci delle società.
I dati approfonditi relativi alla nostra provincia.
A Modena i depositi registrati al 31/12/2008 hanno mostrato una ingente crescita: +17,1%, rispetto alla fine del 2007, che risulta nettamente superiore al +9,9% registrato nella regione e al +9,3% della media nazionale. La spinta maggiore all’aumento dei depositi è venuta dal gruppo più importante, ossia le famiglie “consumatrici”, che hanno evidenziato un incremento del +27,3% contro il 6,8% dell’anno precedente.
Di contro, gli impieghi stanno frenando la loro espansione: nel medesimo periodo l’incremento si è fermato sul +4,7% (+5,6% in regione e 4,5% in Italia), contro il +8,8% registrato nei dodici mesi precedenti (31/12/2006-31/12/2007).
Le somme accordate dalle banche per i finanziamenti per cassa hanno mostrato a fine 2008 soltanto un lieve incremento tendenziale: +1,8% l’ ”accordato operativo” ossia l’ammontare del credito direttamente utilizzabile dal cliente, una variazione inferiore di oltre cinque punti percentuali rispetto al trend dei dodici mesi precedenti.
Anche Modena ha mostrato dunque segnali di rallentamento nella concessione del credito.
Il rallentamento è apparso più evidente nel credito a breve termine, a cui fanno ricorso maggiormente le imprese, il cui accordato operativo è rimasto praticamente fermo (+0,2%), a fronte di un trend espansivo del +3,4% registrato nell’anno precedente. Per trovare andamenti più ridotti occorre risalire ai primi nove mesi del 2003.
Il tasso di incremento delle somme effettivamente utilizzate dai clienti, pari al +2,6%, è apparso più elevato di quelle accordate, ma anche in questo caso c’è stata una frenata rispetto al trend dei dodici mesi precedenti, quando si attestava sul +9,3%.
Lo stock dei crediti in sofferenza è aumentato del +4,1%, mentre in regione e in Italia si è evidenziata una netta flessione (rispettivamente -8,1% e -12,9%).
In rapporto agli impieghi si registra una incidenza del 2,64%, leggermente più elevata di quella riscontrata in Emilia-Romagna (2,25%).
Riguardo alla struttura del settore creditizio si evidenzia in provincia la presenza di 515 sportelli bancari al 31/12/2008, contro i 504 di fine dicembre 2007; la diffusione in rapporto alla popolazione è di 76 sportelli ogni 100 mila abitanti, ben al di sotto della media regionale di 84,26. Modena appare fanalino di coda della regione, superando soltanto Ferrara in quanto a densità di sportelli per abitanti. A Modena è collocato inoltre uno degli undici sportelli di banche estere presenti in regione.
Questi in sostanza i dati numerici rilevati, ma la ricerca ha previsto anche una indagine campionaria rivolta all’imprenditoria locale dalla quale emerge, tra le altre cose, una maggiore necessità – rispetto alla media regionale – di aumento delle risorse finanziare e/o patrimoniali di cui attualmente dispongono le imprese. Come per le altre province dell’Emilia-Romagna, anche a Modena un’ampia maggioranza dell’imprenditoria locale sostiene la centralità di un corretto funzionamento del sistema bancario come elemento necessario per garantire uno sviluppo sostenibile dei settori strategici. Nello specifico, le principali necessità riguardano un maggiore coinvolgimento degli istituti bancari locali nell’offerta di servizi specifici e finanziamenti ad hoc che sostengano la crescita dei settori produttivi.