L’indagine effettuata dal Centro Studi Turistici per conto di Assoturismo-Confesercenti Emilia Romagna su un campione di 742 operatori del settore turistico-ricettivo regionale relativa all’andamento della stagione turistica 2009 nel trimestre giugno-agosto, evidenzia un dato di complessiva tenuta del sistema turistico dell’Emilia Romagna. Dall’indagine emergono ancora le difficoltà per il settore, anche se la sensazione è che i risultati conseguiti appaiano meno negativi rispetto alle previsioni viste le premesse legate alla persistente crisi economica che ha contratto la capacità di spesa dei turisti.Nella percezione degli operatori interpellati, dal primo consuntivo della stagione 2009 emerge una lieve flessione del movimento dei turisti stimata nella media dei prodotti turistici al -1%, rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre si conferma agli stessi livelli dell’anno scorso il dato sul movimento turistico della Riviera Adriatica dell’Emilia Romagna, che rappresenta su base annua circa l’80% del totale delle presenze.
Più problematico invece il dato sui fatturati che, con una flessione media stimata dagli operatori di circa il 9% rispetto alla stagione 2008, è sintomatico di una competizione sul prezzo sempre più forte, di una capacità di spesa più ridotta da parte dei turisti e di uno sfasamento più accentuato tra costi di gestione e fatturati.
Secondo la percezione degli operatori turistici il mese di giugno ha registrato un andamento negativo anche dovuto alle condizioni meteo sfavorevoli; nella prima metà di luglio il trend è stato sostanzialmente negativo, mentre nella seconda metà del mese si è assistito ad un graduale aumento delle prenotazioni e delle presenze, interrompendo i segnali di negatività. Agosto, invece, ha fatto registrare un consolidamento della ripresa grazie alle favorevoli condizioni climatiche e alla scelta di vacanze last minute.
Ad oggi quindi, i risultati del turismo regionale, decisamente migliori rispetto alla media nazionale, sono di un sostanziale mantenimento delle posizioni di mercato. Disaggregando i dati per prodotto, risulta che gli operatori delle Città d’arte e affari lamentano un calo del movimento turistico dell’8,9%, quelli dell’Appennino del -3,9% e quelli delle Terme del -2,7% (con risultati migliori per il “benessere”), mentre come già evidenziato, gli operatori della Costa stimano una sostanziale stabilità del movimento turistico rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-0,1%).
Esce confermato il trend di questi ultimi anni della concentrazione dei flussi turistici nei week end che raggiungono un peso ragguardevole stimato al 38,6% dei flussi di tutto il trimestre, con punte più elevate sulla
Costa (41%) e sull’Appennino e Verde (40% circa).
Il tasso di occupazione registrato dalle strutture ricettive nel corso della stagione estiva, si attesta su una media regionale del 54% circa, valore che sale al 74% per gli operatori della Costa Adriatica, per effetto della stagionalità.
Secondo la valutazione degli operatori il peso delle prenotazioni via web o e-mail è pari al 38,6% circa del totale; valori superiori alle media regionale sono stati registrati per le Città d’arte (44,6%), mentre la Costa si attesta sul 36,8%, l’Appennino al 35,9% e le Terme al 26,9%.
In relazione alle tipologie ricettive, gli alberghi hanno fatto registrare un lieve decremento di presenze (-1,5%) mentre per l’extra-alberghiero si stima una sostanziale conferma dei risultati del 2008 (-0,5%).
Per quanto riguarda l’extra-ricettivo, quest’anno la riduzione dei consumi ha colpito in modo particolare il commercio, un dato che conferma la tendenza del turista a considerare irrinunciabile la vacanza ma nello stesso tempo a ridurre significativamente i consumi.
“Pur constatando una sostanziale tenuta del sistema turistico – afferma Claudio Della Pasqua, Presidente regionale Asshotel-Confesercenti – dovuta alla capacità degli imprenditori di elaborare una offerta molto differenziata e convincente, che ha saputo intercettare le esigenze dei clienti, scontiamo il problema della riduzione della redditività delle aziende. Riteniamo anche che la stessa capacità competitiva degli operatori della ricettività abbia contribuito a creare un’importante ricaduta positiva per l’intero sistema turistico”.
“La Riviera dell’Emilia Romagna nonostante la crisi economica, grazie alla competitività della sua organizzazione turistico ricettiva – sostiene Stefano Bollettinari, Direttore Confesercenti Emilia Romagna – è riuscita a mantenere sostanzialmente nella stagione 2009 la propria quota di mercato nonostante il contesto sfavorevole, ma proprio per far fronte alla situazione di sempre maggiore competitività dei prossimi anni, non va abbassata la guardia su alcuni temi come politiche ambientali, infrastrutture, trasporti e su una strategia turistica che veda oltre all’impegno della Regione, che va riconosciuto, una politica turistica nazionale più concreta e con maggiori investimenti per la promozione e la riqualificazione dell’offerta”.