“Valuteremo con attenzione i contenuti dell’inchiesta pubblicata dal settimanale Tempi che sarà in edicola nei prossimi giorni”. Lo ha precisato l’assessore alle politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna Giovanni Bissoni in seguito alle diverse prese di posizione scaturite dall’inchiesta del settimanale ‘Tempi’.
“All’Onorevole Bertolini e ai Consiglieri regionali Varani e Leoni ribadisco che in Emilia-Romagna l’interruzione volontaria di gravidanza – ha aggiunto l’assessore Bissoni – avviene nel rigoroso rispetto della legge 194. Legge che, peraltro, non prevede alcun ricovero obbligatorio anche se – e giustamente – è quanto di fatto viene praticato in questa Regione come in tutto il Paese. Scelta che la Regione Emlia-Romagna ha, peraltro, obbligatoriamente previsto anche per la somministrazione della RU 486 che avviene sempre in regime di ricovero ospedaliero nella forma del day-hospital, così come peraltro, l’IVG chirurgica avviene in day-surgery. Non abbiamo mai condiviso, infatti, la scelta che altri Paesi hanno fatto di considerare la RU 486 un farmaco a distribuzione domiciliare”.
“Debbo, inoltre, rilevare che quando la Regione Emilia-Romagna ha introdotto la RU 486, a fine 2005, ha posto particolare attenzione – conclude Bissoni – nella definizione del consenso informato, proprio per il particolare ruolo esercitato dalla donna nella IVG con metodica di tipo medico. Complessivamente le modalità organizzative e operative vigenti in Emilia-Romagna non contraddicono in nessun modo quanto recentemente deliberato dall’ AIFA”.