Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Pier Paolo Pasolini, Umberto Saba, Sandro Penna e Giorgio Caproni: sei grandi autori del secolo scorso rivivono nelle proiezioni ospitate sabato 26 e domenica 27 settembre dalla Sala del Torrione di Castelnuovo Rangone. Un omaggio in immagini che la poetessa Gabriella Sica – ospite di Poesia festival sabato 26 settembre a Castelnuovo per leggere i suoi componimenti – ha voluto dedicare ai grandi maestri del ‘900, componendo con i materiali raccolti dagli archivi RAI una serie di documentari che rendono la memoria della poesia reale e concreta, anche visivamente.
I sei filmati prodotti dalla RAI-Rai Educational sono stati ideati, sceneggiati e curati dalla Sica con la regia di Gianni Barcelloni. Nell’insieme rappresentano un’antologia visiva della poesia italiana del Novecento, ma ciascuno di essi ha vita autonoma e indipendente rispetto agli altri filmati.
Ogni filmato è fondato unicamente sulla voce e l’immagine del poeta di cui viene ricostruito il percorso letterario e, insieme, di vita. In questo modo ci si rivolge non solo agli addetti ai lavori e agli appassionati, ma anche agli spettatori che conoscono meno l’autore. E’ stato escluso ogni intervento, commento di critici o amici, letture di attori e voci esterne, tranne alcune eccezioni ritenute in grado dare risalto al poeta. Tutto il materiale proviene dagli archivi RAI: spesso costituito da spezzoni occasionali ed eterogenei, o commentato da intervistatori “d’altri tempi”, è stato pulito e interamente ristrutturato, fotogramma per fotogramma, cercando di rappresentare nella maniera più fedele la figura autentica di ogni autore. A questo scopo si è fatto ricorso anche ad archivi privati o di eredi per il materiale fotografico. Ogni filmato è anche il risultato di una ricerca sia iconografica che musicale: Gabriella Sica ha scelto per ogni poeta una colonna sonora formata da musiche amate o “intonate” all’autore.
“Nella primavera del 1955 – commenta la Sica – ho concepito un sogno: strappare le immagini dei poeti italiani del Novecento, già di per sé emozionanti, dagli archivi RAI per farne una vera storia fondata sulla loro vita e sui loro libri. Senza che ci fossero altre presenze se non quelle del poeta. Neppure la presenza e la voce che c’è sempre di un commentatore che fossi anch’io. Volevo fare un’antologia visiva della poesia italiana, perché si potessero vedere i volti dei poeti scomparsi, perché i poeti sono gli ultimi maestri nel deserto spirituale della modernità, e i poeti degli anni Cinquanta, a differenza di ieri e anche del più recente ieri, erano ancora intervistati dalla televisione”.