In merito alla questione sollevata in data odierna da Il Resto del Carlino riguardante i lunghi tempi di attesa per un esame mammografico, l’Azienda USL di Bologna precisa quanto segue.
Gli elementi a nostra disposizione non ci consentono di risalire al caso specifico e di individuare con precisione che cosa non ha funzionato nel percorso di presa in carico della Signora. L’Azienda si sente particolarmente impegnata nella tutela di tali percorsi, in particolare per i pazienti operati per tumore. Ciò non toglie che smagliature ed errori, anche nelle relazioni, possano verificarsi. “Saremmo particolarmente lieti di incontrare la Signora – interviene Francesco Ripa di Meana, Direttore Generale della Azienda Usl di Bologna – scusarci se del caso, porre rimedio al problema segnalato e valutare insieme a lei il percorso di presa in carico più adeguato. Ciò ci consentirebbe anche di individuare la soluzione migliore per eventuali inadeguatezze organizzative o delle procedure”.
Per quanto riguarda il tema liste d’attesa, l’Azienda USL di Bologna si sta predisponendo ad applicare le indicazioni della recente delibera regionale, con la preparazione del piano di interventi, elaborato a partire dall’esame dello stato dell’arte e delle criticità evidenziate. Il piano sarà presentato nel prossimo mese di settembre in Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, prima dell’invio in Regione per la sua approvazione definitiva.
Intanto, per quanto riguarda specificamente gli esami mammografici, è in via di perfezionamento un accordo con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Orsola-Malpighi, riguardante l’organizzazione del nuovo programma di screening mammografici e l’erogazione delle mammografie extra screening, che prenderà il via nei prossimi mesi, secondo le indicazioni dell’Assessorato regionale alle politiche per la salute.
Per quanto riguarda, infine, alcune prestazioni critiche per le quali si registravano tempi di attesa superiori ai tempi massimi previsti dalle linee guida regionali, l’Azienda ha già messo in atto una serie di provvedimenti che hanno consentito di intervenire con successo, da subito, su di esse. Facciamo riferimento, in particolare, al sistema delle “Agende di garanzia”, in funzione in via sperimentale dal 1° giugno 2009, che assicura ai cittadini che si rechino in uno qualsiasi dei punti CUP la possibilità di prenotare una serie di prestazioni critiche nel rispetto dei 30 giorni previsti per le visite specialistiche e dei 60 giorni previsti per la diagnostica strumentale. Il sistema delle “Agende di garanzia” è stato attivato dall’Azienda USL di Bologna, al momento, per le visite cardiologiche con elettrocardiogramma, le visite dermatologiche, neurologiche, oculistiche e ortopediche, e per l’ecografia dell’addome.