“Sono 25 su 47 i Comuni modenesi che hanno introdotto il Difensore civico, ancora pochi per una figura che sta acquistando una sempre maggiore fiducia da parte dei cittadini”.
Lo ha affermato il Difensore civico della Provincia di Modena Alfredo Clò, illustrando al Consiglio provinciale la relazione sull’attività svolta nel 2003.
Clò ha sottolineato che il difensore civico è assente soprattutto in montagna mentre in pianura i Comuni tuttora privi di tale figura sono Bastiglia, che lo aveva nominato ma ancora non esercita a causa di un ricorso, Camposanto, Maranello (che però ha istituito l’istituto della Tutela civica), S.Cesario e S.Felice.
Tra i numerosi casi affrontati quest’anno spiccano le proteste di un comitato di cittadini di Camposanto, Cavezzo, Medolla e S.Prospero sulla pericolosità dell’incrocio della Cappelletta del Duca sulla statale Abetone-Brennero; ma c’è anche chi protesta per i ritardi nel rilascio di una autorizzazione o lamenta problemi relativi ad una pratica di esproprio. Tra le richieste di intervento anche quella di un cittadino di Fiumalbo sull’utilizzo delle acque del Rio Pistone per far funzionare una centralina idroelettrica.
La figura del Difensore civico è stata istituita per legge con l’obiettivo di assistere i cittadini nei rapporti con la pubblica amministrazione con lo scopo di assicurare efficienza, trasparenza e imparzialità.
Alfredo Clò per oltre 40 anni magistrato e per sei anni presidente del tribunale di Modena, svolge l’attività di Difensore civico anche per i Comuni di Castelnuovo Rangone e Novi.
L’ufficio si trova nella sede della Provincia di Modena, via Martiri della Libertà 34; riceve il martedì e giovedì dalle 10 alle 12,30 (tel. 059 209260).