Hanno scavato ghiaia ad una profondità superiore a quella consentita fino a intaccare la falda acquifera sottostante. L’episodio è stato scoperto nei giorni scorsi nel comune di Spilamberto dai tecnici della Provincia di Modena, durante un sopralluogo in una cava regolarmente autorizzata.
Si tratta del secondo episodio in pochi giorni di scavo di ghiaia oltre i limiti consentiti, dopo quello rilevato in una cava nel comune di Castelfranco Emilia.
La cava in questione si trova nel polo estrattivo di Spilamberto, in prossimità della traversa selettiva del fiume Panaro. La profondità raggiunta dagli scavi è risultata di 13,60 metri, quando il massimo consentito dalle norme è di 10 metri; in questo modo sono state asportate in maniera irregolare oltre 1500 metri cubi di ghiaia.
Durante il sopralluogo sul fondo alla cava è stata rilevata la presenza di acqua: la prova che le operazioni di scavo avevano intercettato la falda acquifera.
Sulla base dei rilievi eseguiti, ai quali hanno partecipato anche i vigili comunali, il Comune ha disposto la sospensione dei lavori nell’area interessata (mentre nel resto della cava i lavoro possono proseguire), deciso una pesante sanzione amministrativa e ordinato il ripristino della copertura della falda entro sette giorni, con obbligo di utilizzare materiale dello stesso tipo di quello asportato. Già previsto un nuovo controllo per verificare l’esecuzione dei lavori.
Oltre alle violazioni sui quantitativi scavati è stato accertato anche il mancato rispetto, seppure in forma non grave, di alcune norme di sicurezza per gli addetti nell’area della cava. Anche in questo caso è scattato l’obbligo da parte dell’impresa cavatrice di un intervento di ripristino immediato.