Screening del tumore al polmone e lotta al tabagismo, il senso di colpa associato all’abitudine al fumo sarebbe un freno all’adesione alle proposte di prevenzione e condizionerebbe pesantemente il comportamento del forte fumatore.
E’ quanto emerge da uno studio qualitativo sulla propensione individuale dei fumatori all’adesione agli screening del tumore al polmone e ai programmi di cessazione del fumo, finanziato dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt), coordinato da Luoghi di Prevenzione /Lilt Reggio Emilia, dall’Associazione Provinciale Lilt di Firenze e dall’Azienda Usl IRCCS di Reggio Emilia, e pubblicato su Plos One, importante rivista scientifica internazionale. Il lavoro di ricerca si basa su interviste individuali e di gruppo (focus group) e ha confermato che il fumatore tenace, pur informato riguardo ai rischi correlati al tabacco, instaura con la sigaretta un rapporto che lo porta a procrastinare o a rifiutare di sottoporsi a interventi di prevenzione o screening.
Protagonisti dello studio per il nostro IRCCS i ricercatori dell’Unità di Ricerca Qualitativa dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia di cui è responsabile il dottor Luca Ghirotto e dell’Unità di Epidemiologia e Comunicazione del Rischio, di cui è direttore il dottor Paolo Giorgi Rossi.
Lo studio qualitativo dal titolo “Self-blaming as a Barrier to Lung Cancer Screening and Smoking Cessation Programs in Italy: A Qualitative Study” é di grande rilevanza per la prevenzione oncologica e la salute pubblica in Italia perché analizza i meccanismi psico-comportamentali che influenzano la partecipazione a programmi di screening per il tumore al polmone e percorsi di cessazione del fumo offrendo nuovi spunti utili a indirizzare progetti di prevenzione promozione della salute. Oltre agli enti già citati sono stati coinvolti i Centri Antifumo di Pisa, Prato, l’AOU Careggi e Borgo San Lorenzo. Il progetto di ricerca é supportato da un finanziamento nazionale “5×1000” della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) e ha contribuito, senza ricevere ulteriori finanziamenti, a un progetto pilota del Ministero della Salute. Lo studio è stato inoltre parzialmente finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e dal Programma Annuale di Ricerca Corrente 2025 del Ministero della Salute.
Il ruolo dell’Unità di Ricerca Qualitativa dell’IRCCS di Reggio Emilia è stato cruciale per la progettazione e realizzazione dello studio, grazie alla conduzione delle interviste e all’analisi rigorosa dei dati. Questo approccio ha consentito di raccogliere e interpretare le esperienze e le percezioni dei partecipanti, offrendo una comprensione approfondita delle sfide che i fumatori e gli operatori sanitari affrontano nel promuovere la prevenzione del tumore al polmone. “Si tratta di un’importante innovazione nel panorama della ricerca sanitaria italiana – spiega il dottor Ghirotto, responsabile dell’Unità – Grazie all’approccio qualitativo utilizzato per comprendere le barriere emotive, sociali e culturali che ostacolano l’accesso a interventi di prevenzione e cura emerge come il senso di colpa associato al fumo possa influire negativamente sulla decisione di aderire a programmi di screening o volti a smettere di fumare. Il dato sottolinea l’importanza di progettare interventi nel campo della prevenzione oncologica che tengano conto delle complesse dimensioni psicologiche e sociali del comportamento umano e conferma il ruolo dell’IRCCS di Reggio Emilia come centro di eccellenza nella ricerca sanitaria e nella promozione della salute pubblica”.
Alcuni estratti delle interviste e dei focus group sono stati utilizzati per sensibilizzare il pubblico attraverso il video “TAC SPIRALE- testi ricerca qualitativa” (https://www.youtube.com/watch?v=mPdnLUBEvpg). Il video, dal titolo “Basta con la paura!” è disponibile anche nell’area progetti del sito di Luoghi di Prevenzione” (http://www.luoghidiprevenzione.it/Home/ProgettiProgrammi.aspx?PK=2b42cc1d-e707-4e53-9a0c-788308b0722e) e qui: https://www.youtube.com/watch?v=Z4-J8z48oNI.