Solo un quarto dei luoghi pubblici a Bologna sono accessibili. A dirlo sono i risultati di un’indagine indipendente condotta da un gruppo di associazioni che si occupano di persone con disabilità di varia natura, oltre che per contraria le classifiche annuali delle città più accessibili in Italia.

L’indagine indipendente che ha svelato quanti sono a Bologna i luoghi pubblici accessibili

Secondo l’indagine citata in apertura, dei 175 locali commerciali e altri luoghi pubblici analizzati solo un quarto – i dati sono riferiti al 2023 – risultano accessibili alle persone con gravi disabilità motorie (ossia ai disabili in carrozzina) grazie alla presenza di montascale e servoscale, ascensori, rampe. Recente era stata allora persino l’installazione di un montascale a Bologna nella stazione di Budrio, una delle più frequentate ogni giorno da lavoratori, pendolari, studenti, famiglie.

Il dato già di per sé preoccupante dei pochi luoghi pubblici effettivamente accessibili, hanno fatto notare le associazioni coinvolte nel presentare i risultati dell’indagine, è aggravato dall’evidenza che garantire tramite appositi dispositivi l’ingresso anche alle persone in sedia a rotelle è appena il grado zero di una progettazione accessibile dei luoghi pubblici.

Delle linee guida approvate ormai anni fa a corredo del regolamento edilizio del Comune di Bologna prevedono, per altro, l’obbligo di rendere più accessibili (le linee guida usano più per l’esattezza il termine «visitabili») i locali aperti al pubblico, adeguando almeno un ingresso con una rampa per esempio. Non è stato previsto un tempo massimo, però, entro cui chi gestisce negozi, locali e altre attività commerciali dovrà rivolgersi a professionisti e ditte specializzate per rendere più accessibili i locali pubblici ed è questa almeno una delle ragioni che ancora non fanno di Bologna una città completamente a prova di disabilità. Come in parte già accannato, non a caso, Bologna non compare affatto nelle classifiche delle città più accessibili in Italia.

La classifica delle città più accessibili d’Italia (in cui manca Bologna)

Anche queste classifiche sono nella maggior parte dei casi realizzate da gruppi di associazioni che si occupano a vario titolo di disabilità e comunque indipendenti. Per stilarle vengono presi in considerazione molti fattori diversi, tra cui certamente c’è il grado di accessibilità dei principali luoghi pubblici, ma non sempre i criteri sono univoci e soprattutto chiari.

Dalle diverse edizioni annuali è risultato comunque che Torino è la città più accessibile d’Italia, seguita da Milano e Belluno. Altre città come Pistoia sono risultate quelle che più hanno migliorato negli ultimi anni il profilo dell’accessibilità, grazie a politiche ad hoc e interventi di design pubblico di diverso tipo. Non ci sono molte città del Centro Italia nelle classifiche più recenti delle città più accessibili e soprattutto non c’è Bologna (più pensante dell’assenza del capoluogo dell’Emilia Romagna è quella della capitale, Roma). Tra le città del Sud le più accessibili secondo le classifiche italiane sono Lecce e Siracusa.

Per quanto sia solo un primo passo, come hanno rimarcato spesso gli attivisti del campo, investire di più per l’installazione di montascale nelle stazioni e alle fermate della metro o per la realizzazione di rampe che permettano a chi ha disabilità motorie di accedere a negozi e altre attività pubbliche resta insomma una priorità in molte città italiane.