“Terza azione di sciopero venerdì 8 novembre dei lavoratori delle imprese che applicano il Contratto Nazionale degli Autoferrotranvieri. Lo sciopero nazionale, proclamato dalle Organizzazioni Sindacali di settore, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Uil, Faisa Cisal e Ugl Fna, riguarderà nella provincia di Modena il personale di Seta, delle società private che operano in sub-concessione a Seta e delle altre società che applicano il Contratto Nazionale degli Autoferrotranvieri.

Lo sciopero sarà per l’intera giornata dell’8 novembre prossimo e sarà uno sciopero senza fasce di garanzia (cioè solo con i servizi minimi al 30%). E’ prevista la manifestazione nazionale a Roma alle ore 11 davanti al Mit (Ministero infrastrutture e Trasporti).

Nonostante tutti i tentativi delle Organizzazioni sindacali per ricercare un accordo, si è dovuto prendere atto delle indisponibilità delle Organizzazioni datoriali a rinnovare un contratto nazionale, ormai scaduto lo scorso 31 dicembre 2023, con un incremento economico in linea con l’aumento del costo della vita, teso a rimodulare la parte normativa per consentire una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, nonché ad individuare soluzione atte a contrastare il fenomeno delle aggressioni.

Gli atteggiamenti attendisti e dilatori portati avanti dalle Organizzazioni datoriali (Asstra, Agens e Anav) durante le trattative degli ultimi mesi sono state giudicate inaccettabili. Di fatto i lavoratori del settore stanno assistendo a un costante peggioramento delle condizioni lavorative e retributive. Inoltre, si registra una strutturale carenza degli organici aziendali, un aumento degli episodi di aggressioni fisiche e verbali ai danni degli operatori a contatto con il pubblico e una  cronica difficoltà a reperire nuovi conducenti e altre figure specializzate.

La  stessa commissione trasporti della Camera dei deputati in maniera “bipartisan” aveva evidenziato lo scorso aprile che il Fondo Nazionale per il Trasporto Pubblico Locale, settore strategico per il Paese, è sottofinanziato, mancando 1 miliardo e 200 milioni di euro l’anno per il mantenimento degli standard del servizio.

Tale sottofinanziamento è una delle principali cause delle problematiche evidenziate delle medesime Organizzazioni Sindacali Territoriali nei confronti di Seta in quanto senza le risorse del Fondo Nazionale non si potranno garantire gli aumenti chiesti nel Contratto Nazionale.

Lo sciopero provocherà sicuramente disagi all’utenza, ma è l’unico strumento democratico per portare avanti le richieste dei lavoratori e salvaguardare il trasporto pubblico locale come illustrato nella lettera aperta all’utenza (qui allegata) che sarà diffusa ai cittadini”.

Filt Cgil      Fit Cisl      Uiltrasporti      Faisa Cisal     Ugl Autoferro