Le stime di crescita dell’economia regionale elaborate ad ottobre prevedono: una crescita del Prodotto interno lordo in Emilia-Romagna del +0,9% nel 2024 e nel 2025; una crescita dei consumi delle famiglie in regione del +0,6% nel 2024, e del +0,9% nel 2025; un incremento degli investimenti fissi lordi del +2,9%, ed una flessione nel 2025 del -1,6%, per la contrazione degli  investimenti in costruzioni e una diminuzione del -0,9% nelle esportazioni regionali che dovrebbero recuperare nel 2025 a +2,5%.

E’ quanto emerge dall’esame dell’ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna sulle previsioni macroeconomiche per l’Emilia-Romagna per il 2024 sulla base degli “Scenari per le economie locali” elaborati da Prometeia.

 

Previsioni Pil Emilia-Romagna 2024 e 2025

Nelle nuove stime la crescita del prodotto interno lordo nel 2024 in Emilia-Romagna dovrebbe essere di +0,9%, valore sostenuto dall’aumento dell’occupazione e degli investimenti.

Anche nel 2025 il Pil dovrebbe crescere del +0,9% trainato dai consumi e dalla domanda estera, nonostante sia prevista una flessione negli investimenti.

L’Emilia-Romagna dovrebbe quindi avere risultati leggermente migliori rispetto alla media italiana, stimata a +0,8% sia nel 2024, che nel 2025.

Rispetto a luglio le stime di crescita della regione ad ottobre sono state riviste al ribasso di due decimi di punto percentuale sia per l’anno in corso, sia per il 2025.

Le previsioni riportate partono dall’ipotesi di stabilità negli attuali rapporti internazionali. Eventuali variazioni potrebbero avere conseguenze non secondarie sulle previsioni.

 

Il confronto con l’Italia e le regioni

Nel 2024, l’economia italiana sarà “trainata” dalle regioni del nord est (+0,9%). L’Emilia-Romagna nella classifica della crescita delle regioni dovrebbe risultare prima a pari merito con l’Umbria e la Sicilia, davanti a Lombardia e Veneto (per le quali si prevede +0,8%).

Nel 2025 la classifica sarà guidata dalla Lombardia (+1%), subito seguita da Emilia-Romagna, Veneto e Sicilia (+0,9%).

 

Il confronto con l’Europa

Nel 2024 l’Emilia-Romagna dovrebbe crescere di più della media dell’area euro, prevista a +0,7%, valore frenato dalla stagnazione della Germania (-0,1%) e che tiene conto dei valori previsti per Francia (+1,1%) e Spagna (+2,7%).

Nel 2025 la regione dovrebbe continuare a crescere di più della Germania (prevista a +0,4%) e leggermente meno dell’area euro, prevista portarsi a +1%.

 

Consumi, investimenti, esportazioni

Nel 2024 i consumi delle famiglie dovrebbero crescere del +0,6% quindi meno del Pil. Le due variabili dovrebbero allinearsi nel 2025 a +0,9%.

Gli investimenti fissi lordi dovrebbero aumentare del +2,9% nel 2024, ma invertiranno la tendenza nel 2025 arrivando a -1,6% per il calo degli investimenti in costruzioni e nonostante l’attesa discesa dei tassi di interesse.

Nel 2024 le esportazioni regionali dovrebbero diminuire del -0,9% in particolare per l’andamento dell’economia tedesca. Nel 2025 dovrebbero riprendere ad un buon ritmo, +2,5%.

Tali dinamiche dovrebbero portare al termine del 2024 ad un valore reale delle esportazioni regionali superiore di oltre il 90% rispetto al 2000 e maggiore del 37,8% rispetto a quello del 2007. Si tratta di un chiaro indicatore dell’importanza assunta dai mercati esteri per l’economia regionale, ma anche della maggiore dipendenza da questi dell’economia regionale per sostenere l’attività e i redditi.

 

I settori

Nel 2024 il valore aggiunto reale prodotto dall’industria in senso stretto regionale dovrebbe rallentare del -1%, per poi nel 2025 recuperare del +0,9%.

Quest’anno il valore aggiunto delle costruzioni dovrebbe ancora crescere del +7,6%. Per il settore è però prevista una recessione nel 2025 del -7,4%.

Il ritmo di crescita del valore aggiunto del complesso dei servizi nel 2024 dovrebbe ridursi lievemente al +1,2%, per l’andamento dell’attività industriale e dei consumi. Nel 2025 dovrebbe riprendere a +1,6%, portando i servizi ad essere la componente più dinamica dell’economia regionale.

 

Il mercato del lavoro

Nel 2024 la crescita dell’occupazione (+1,1%) ed una sostanziale stabilità delle forze lavoro (-0,7%) permetteranno una nuova diminuzione del tasso di disoccupazione (3,9%).

Nel 2025 un nuovo aumento delle forze lavoro (+0,7%) porterà ad una più contenuta crescita dell’occupazione (+0,4%) e quindi ad un lieve rimbalzo del tasso di disoccupazione al 4,2%.

 

Lo studio completo sul sito di Unioncamere Emilia-Romagna www.ucer.camcom.it