In Emilia-Romagna fra luglio e settembre sono nate 4.725 imprese, a fronte di 3.895 cessazioni. Il saldo è positivo, +830, ma è il più contenuto dall’estate del 2020. È quanto emerge dalle elaborazioni di Unioncamere Emilia-Romagna sui dati del Registro imprese delle Camere di commercio.

 

Iscrizioni e cessazioni

In Emilia-Romagna, fra luglio e settembre sono state 4.725 le nuove attività, valore in leggero aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Sono aumentate decisamente le cessazioni salite a quota 3.895.

Il risultato è un saldo positivo di +830 imprese, (+0,19%) che, però, è il più contenuto dal terzo trimestre del 2020.

A livello nazionale, l’andamento è risultato solo lievemente più dinamico (+0,26%). Rispetto alle principali regioni del Nord-Italia il tasso demografico è risultato più elevato in Lombardia (+0,35%), uguale in Veneto (+0,19%), minore in Piemonte (+0,14%).

I settori di attività economica

Nell’estate 2024, l’agricoltura, silvicoltura e pesca hanno avuto un saldo negativo di 110 imprese (-0,2%), il più ampio registrato nello stesso trimestre degli ultimi dieci anni. La variazione è stata determinata dall’agricoltura (-124, -0,3%) e dalla pesca e acquacoltura, sulla quale pesano gli effetti dei mutamenti ambientali (-20, -0,9%).

Nell’industria nel trimestre il saldo è stato lievemente negativo (-50, -0,1%). Tra i sottosettori della manifattura la riparazione e manutenzione di macchine ha fatto registrare, ancora una volta, la variazione positiva più consistente (+27, +0,7%). L’unico altro contributo positivo è venuto dalla sezione della fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e apparecchiature) (+12, +0,1%).

Continua la contrazione nel numero delle imprese dell’industria della moda (-29, -0,5%), nel fondamentale settore della fabbricazione di macchinari e apparecchiature nca (-18, -0,4%) e nell’industria del legno (-15, -0,8%).

Nel settore delle costruzioni anche nella scorsa estate è aumentato il numero delle imprese (+296, +0,4%) risultato dovuto quasi interamente ai lavori di costruzione specializzati, (+249, +0,5%).

Per il complesso dei servizi il saldo è sostanzialmente positivo (+734, +0,3%), anche se più contenuto rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, risultato che è il frutto di apporti positivi da parte di tutti i settori che ne fanno parte.

Unica eccezione il commercio, soprattutto quello al dettaglio, diminuito in estate di -398 imprese (-0,2%). Contrazioni più contenute per il commercio all’ingrosso (-12). Il commercio all’ingrosso e al dettaglio e della riparazione di autoveicoli e motocicli si è ridotto di -49 imprese, (+0,4%).

Crescono gli altri servizi diversi dal commercio (+783, +0,4%), dove l’aumento più rilevante è venuto dall’aggregato del noleggio, delle agenzie di viaggio e dei servizi di supporto alle imprese (+140, +1%), seguito dalle attività professionali, scientifiche e tecniche (+138, +0,7%), che a sua volta è derivato soprattutto dalle imprese che svolgono attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale (+85, +1,2%).

Saldo positivo anche per le imprese dei servizi di alloggio e ristorazione (+130, +0,4%), dove sono cresciute sia le imprese della ristorazione (+67,+0,2%) che quelle dell’alloggio (+63, +1,1%). In aumento anche le attività finanziarie e assicurative (+110, +1,1%).

 

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