Proseguono gli interventi per la prevenzione dei rischi di contagio e diffusione della peste suina africana, aggravata dalla grande diffusione dei cinghiali, negli allevamenti dell’Emilia-Romagna.
Il nuovo bando approvato dalla Regione, il quarto in ordine di tempo, mette a disposizione delle imprese 1,4 milioni di euro di finanziamenti nell’ambito del Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale 2023-2027 della Politica agricola comunitaria (Pac).
Con quest’ultimo avviso sono 11,1 milioni di euro i finanziamenti messi a disposizione dalla Regione dal 2022 a oggi, per sostenere le imprese nell’emergenza della peste suina che sta interessando il territorio nazionale e parte di quello regionale.
Le risorse sono così suddivise: 1,7 milioni di euro di fondi statali e regionali e 67 domande liquidate nel 2022. Poi gli interventi del Piano strategico della Pac: 5 milioni per 13 progetti nel 2023, e per il 2024 3 milioni per 55 progetti già avviati e 1,4 milioni peril bando appena partito.
Per quanto riguarda la caccia al cinghiale, è stata ampliato da 3 a 4 mesi il periodo in cui è possibile praticarla in forma collettiva. Le nuove date vanno ora dal 1^ ottobre 2024 al 31 gennaio 2025; la Regione ha recepito così quanto previsto dalla recente modifica alla legge nazionale sulla caccia 157/92 (nell’ambito del decreto Agricoltura poi convertito in legge).
Oggi pomeriggio si terrà in Regione un incontro tra l’assessore Mammi e il Commissario straordinario alla Peste suina africana, Giovanni Filippini. Sarà l’occasione per un confronto sulla strategia attuata in Emilia-Romagna e per sottoporre al Commissario i problemi rilevati nella gestione dell’emergenza.
“Il bando approvato in questi giorni rappresenta un ulteriore impegno da parte della Regione per rafforzare il contrasto alla Peste suina africana, a salvaguardia del settore suinicolo regionale- spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-, numerose sono le aziende che hanno partecipato ai precedenti, ma vogliamo fare di più per mettere al riparo anche gli allevamenti che si trovano nelle Province in cui il virus oggi non è presente. Abbiamo inoltre deciso di recepire la modifica normativa che permette di ampliare da 3 a 4 mesi l’attività venatoria in forma collettiva al cinghiale perché crediamo sia un ulteriore strumento per una maggiore incisività d’azione. Si tratta di una modifica alla legge nazionale, di cui abbiamo sollecitato l’adozione più volte e in più sedi”.
Tra le attività per la gestione dell’emergenza, sono stati avviati in queste settimane i primi interventi di depopolamento tramite operatori specializzati, che intervengono in coordinamento con i Gruppi operativi territoriali delle singole province.
Al momento l’estensione dell’area infetta per i casi di positività fra i cinghiali è rimasta inalterata dal marzo 2024, e le zone di restrizione sono concentrate nelle province di Parma e Piacenza. È stato inoltre costituito il Gruppo operativo territoriale di Bologna, che ha già tenuto il primo incontro.
Il bando regionale per gli interventi di biosicurezza
Il bando è rivolto agli imprenditori agricoli dell’Emilia-Romagna, singoli o associati, titolari di stabilimenti o proprietari di suini allevati in stabilimenti o all’aperto allo stato brado e semibrado. Il contributo va da un minimo di 5 mila euro a un massimo di 150mila, per una percentuale di sostegno del 70% del costo ammissibile dell’investimento.
Sono ammesse le spese per l’acquisto di recinzioni antintrusione perimetrali o elettrificate per allevamenti semibradi. Previsti anche fondi per l’acquisto e l’installazione di altri strumenti efficaci nel contrasto della malattia come piazzole per la disinfezione degli automezzi, la creazione di zone filtro per il personale degli allevamenti e i visitatori, l’acquisto di celle frigorifero per lo stoccaggio di carcasse.
Le domande potranno essere presentate entro le ore 13.00 del 22 novembre 2024 esclusivamente online sul Sistema informativo agricolo di Agrea.
Il termine unico di fine lavori, di rendicontazione delle spese e di presentazione della domanda di pagamento a saldo è fissato al 31 ottobre 2025.