Le azioni ordinarie per prevenire la diffusione delle zanzare, sia della zanzara comune che della zanzara tigre, iniziano ad aprile di ogni anno e proseguono fino alla fine di ottobre con trattamenti larvicidi nei luoghi pubblici a carico degli enti locali e informazioni diffuse ai cittadini affinché provvedano agli stessi trattamenti in cortili e giardini privati, oltre a informazioni dettagliate sulla prevenzione e la tutela personale dalle punture.
Quest’anno, a seguito del primo caso di virus West Nile contratto in giugno da una persona nella provincia di Modena e, di conseguenza, del raggiungimento del livello 2 di rischio, sono stati anticipati i trattamenti adulticidi in occasione di manifestazioni in aree verdi pubbliche e sono state potenziate le azioni di comunicazione a protezione della collettività da parte dell’Azienda Usl, della Regione (che ha pubblicato anche un video e messaggi sui social, oltre a opuscoli informativi) e del Comune di Modena, con comunicazioni costanti agli organi di informazione e la pubblicazione delle informazioni e indicazioni nel periodico del Comune e sul sito istituzionale.
Il punto sulle azioni per prevenire la diffusione delle zanzare e per informare i cittadini, con l’obiettivo di diminuire il rischio di contrarre il virus West Nile, è stato fatto oggi, lunedì 23 settembre, in Consiglio Comunale da Francesca Maletti, vice sindaca e assessora a Sanità, Salute, prevenzione e sani stili di vita, Diritti e benessere animale, che ha risposto all’interrogazione sul virus West Nile presentata dal capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Negrini.
Sull’informazione, l’assessora Maletti ha specificato che “è sempre possibile fare di più. All’inizio di settembre – ha spiegato – a Villanova abbiamo fatto incontri con la popolazione e diffuso informazioni anche con materiale cartaceo. Una formula che ripeteremo anche a inizio stagione il prossimo anno, con il coinvolgimento anche dei quartieri”.
Tra il 13 e il 20 agosto, tutta la regione Emilia Romagna ha raggiunto il livello 3, il massimo di rischio per la West Nile. Alle azioni già in corso, dunque, si sono aggiunti a Modena, già dal 21 agosto, anche i trattamenti di disinfestazione nelle aree verdi delle strutture socio-assistenziali che si ripetono con cadenza settimanale fino al 30 settembre.
Nell’interrogazione il consigliere chiedeva aggiornamenti su quanti modenesi abbiano contratto il virus e sui ricoveri, sulle modalità di informazione ai cittadini e sugli interventi previsti nel territorio e in particolare nelle scuole.
Riportando i dati forniti nell’ultimo incontro convocato dalla Provincia di Modena, Maletti ha comunicato che a oggi nella provincia di Modena sono stati registrati 43 casi di West Nile di cui sei decessi. La maggior parte (circa l’80 per cento) delle persone che contraggono il virus non mostra alcun sintomo. Tra i casi sintomatici, i sintomi più gravi si presentano per lo più nelle persone anziane e debilitate con una frequenza di circa una persona ogni 150 e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. In circa un caso su mille, il virus può causare un’encefalite letale.
Poiché la patologia ha come vettore la zanzara comune (Culex pipiens), i luoghi dove è maggiore la possibilità di essere punti e, di conseguenza, il rischio di contrarre il virus, sono le aree verdi nelle ore serali. Il Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi, al quale il Comune di Modena aderisce, prevede che, al livello 2 di rischio, si effettuino trattamenti straordinari preventivi con adulticidi nelle aree verdi in caso di manifestazioni che prevedono la partecipazione di molte persone. Un’ordinanza emessa dal Comune il 12 luglio impone ai cittadini di effettuare gli stessi trattamenti nelle aree private in caso di ritrovo di persone.
Le attività di informazione alla cittadinanza, nell’ambito dell’annuale campagna di prevenzione della diffusione delle zanzare, prevedono, inoltre, da parte dell’Ufficio diritti animali del Comune di Modena l’invio agli amministratori di condominio, ai gestori di orti, gommisti, rottamatori, società sportive ed enti diversi di lettere che informano sulle azioni di prevenzione a carico dei privati come, per esempio, trattare con prodotti larvicidi tombini e caditoie, evitare il ristagno di acqua nei sottovasi, non lasciare materiali accatastati.
Queste informazioni, unite a quelle per la protezione personale, vengono fornite ogni anno nel corso dei “porta a porta” che vengono effettuati in alcune zone della città, scelte anche in base alle mappe di densità dell’insetto, soprattutto nei dintorni delle sedi scolastiche, con il duplice obiettivo di formare i cittadini sulle azioni di prevenzione e protezione e di rendere più fruibili i giardini scolastici. Tutte le informazioni si trovano sul sito del Comune (www.comune.modena.it/argomenti-spazio-verde/lotta-alle-zanzare).
Il Comune di Modena inizia da aprile e prosegue fino al 31 ottobre i trattamenti larvicidi in 55mila caditoie e tombini degli immobili comunali (tra i quali scuole, biblioteche, centri sociali) e delle aree pubbliche, e nei 17 cimiteri cittadini. Partecipa, inoltre, al programma di monitoraggio regionale sulla diffusione delle zanzare nella stagione calda (da maggio a novembre) attraverso 60 ovitrappole collocate sul territorio comunale. Per abbassare le infestazioni da zanzare comuni vengono anche trattati i fossati con larvicidi biologici. I trattamenti di disinfestazione degli insetti adulti si effettuano solo in via straordinaria e su indicazione dell’Azienda Usl in siti sensibili o dove si svolgono attività pubbliche e solo in caso di infestazione oltre la ragionevole soglia di sopportazione.
Nello stesso periodo, vengono effettuati nove cicli di larvicidi anche nei giardini scolastici nei quali viene programmato un trattamento adulticida straordinario a ridosso dell’apertura dell’anno scolastico (quest’anno è stato eseguito tra il 30 e il 31 agosto nei nidi e nelle materne e tra l’11 e il 13 settembre nelle primarie e alle medie).
Dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, per il Pd è intervenuta Giulia Ugolini che ha sottolineato la “responsabilità delle istituzioni nel gestire con grande attenzione la comunicazione che riguarda la West Nile”. A questo proposito, la consigliera ha suggerito di “potenziare il coinvolgimento dei cittadini e di formare gli operatori su tutte le tipologie di arbovirosi”.
Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha ricordato che già a marzo aveva fatto un comunicato stampa di “allerta sulle malattie diffuse dalle zanzare, sollecitando l’amministrazione a essere particolarmente attenta”. Per coinvolgere maggiormente i cittadini anche nel controllo della diffusione delle diverse specie di zanzare sul territorio, il consigliere ha invitato a collaborare con le associazioni degli entomologi presenti a Modena.
Per Fratelli d’Italia, Paolo Barani ha affermato che “il centro di Modena è infestato dalle zanzare soprattutto a causa dell’incuria nella gestione del verde pubblico”. Il consigliere ha riferito il caso di un nido d’infanzia, “vittima dell’ecologismo spinto, preso d’assedio dalle zanzare perché, per tutelare la biodiversità, l’erba non viene sfalciata. Sembra sia stato fatto uno sfalcio a inizio mese ma non si vedono gli effetti e un altro è previsto a fine mese. Non mi sembra che facciamo un uso efficace delle risorse pubbliche”. Al consigliere Barani ha replicato Federica Di Padova (Pd) che ha affermato, citando un entomologo, che l’erba alta non facilita la proliferazione delle zanzare, “al contrario, quando la biodiversità è scarsa le zanzare proliferano perché non hanno antagonisti”.
In replica, il consigliere Negrini, premettendo che dopo la pandemia, i casi di West Nile hanno una risonanza maggiore e le persone si spaventano, ha invitato a prestare molta attenzione alla comunicazione, “perché non tutti riescono ad accedere alle informazioni on line e rischiamo di creare un caso”.