Il 2 Agosto 1980, alle 10:25 presso la Stazione di Bologna, si compì il più sanguinoso atto terroristico che l’Italia unita ricordi. A perdere la vita furono 85 civili inermi, con un bilancio della strage aggravato dai 200 feriti, molti dei quali rimasti per sempre deturpati dalla deflagrazione. Mirandola, come ogni anno, esprime la massima condanna per un gesto vile e volutamente posto in essere per minare le fondamenta della democrazia, e si stringe al dolore delle famiglie delle vittime.
“Nel 1980 io non ero ancora nata – afferma il Sindaco Letizia Budri – ma il ricordo di parenti e amici, che quella giornata di 44 anni fa l’hanno vissuta, ha sempre alimentato in me la memoria di una grande sofferenza che colpì la società civile tutta. Un pensiero accorato, a 44 anni dalla strage di Bologna, va alle famiglie e ai congiunti delle vittime. Sono stati proprio gli affetti più cari, di chi perse tutto in quel drammatico 2 Agosto, passato tragicamente alla storia, ad aver avuto il merito di ricercare un’interlocuzione con le Istituzioni al fine di fare piena luce sulla vicenda e ottenere giustizia. È soprattutto grazie a questa nobile ostinazione che l’attenzione sull’attentato non è mai calata. Il compito di non far scendere il velo e di non attenuare lo sdegno spetta prima di tutto alle Istituzioni, le quali hanno il dovere di stimolare in maniera continua un’irrinunciabile coscienza collettiva. Nel rivivere l’oltraggio dell’attentato terroristico, la coscienza civile conferma il rifiuto delle barbarie e si rigenera. La memoria ha pertanto una funzione sociale, facendoci riconoscere quale unica fazione legittima: quella che coraggiosamente si oppone alla violenza.
Colpita da un dolore inconsolabile, Bologna, Medaglia d’oro al Valore Civile, ha reso, cito dal decreto di conferimento del Presidente della Repubblica, “una eccezionale prova di democratica fermezza e di civile coraggio”. La solidarietà che si sprigionò a seguito dell’attentato resta il simbolo, per l’Italia intera, del rifiuto dell’aggressione e della riappropriazione di quei valori civili di cui è intrisa in senso ideale e reale la nostra comunità. Per questo cammineremo insieme ogni 2 Agosto, chiedendo innanzitutto a noi stessi che il dolore, nel quale oggi ci ritroviamo si traduca nel collante di un’autentica pacificazione”.