L’assessore Alessio Mammi ha partecipato ieri pomeriggio (17 luglio) all’incontro convocato in Prefettura a Reggio Emilia dal prefetto Maria Rita Cocciufa, per condividere informazioni e strategie di contrasto alla peste suina africana, assieme al Presidente della provincia Giorgio Zanni, alle autorità coinvolte e alle associazioni che rappresentano le imprese agricole. Ha preso parte all’incontro anche il commissario straordinario alla peste suina africana Vincenzo Caputo.

Ad oggi il fenomeno non è diffuso a Reggio Emilia, ed è stato riscontrato in via esclusiva nelle province di Piacenza e Parma.

L’incontro è stata anche l’occasione per la Regione Emilia-Romagna per illustrare tutte le azioni messe in campo in questi mesi.

Da gennaio ad oggi  sono stati abbattuti a Reggio Emilia un numero di cinghiali circa doppio rispetto all’anno scorso, grazie alla collaborazione degli ATC (ambiti territoriali di caccia) re3 e re4 che hanno raccolto la richiesta da parte dell’amministrazione regionale di un’azione più incisiva, coordinata dalla Polizia provinciale.

È stata inoltre aggiudicata in questi giorni la gara indetta dal commissario alla pesta suina, utilizzando le risorse messe a disposizione dalle Regione, che prevede l’opportunità dello sparo selettivo, azione che sarà concentrata nelle aree attualmente interessate dall’avanzare dell’onda epidemica. La conversione in legge del Decreto Legislativo Agricoltura ha recepito alcune delle richieste pervenute dalla Regione Emilia-Romagna, fra cui l’ampliamento fino alle ore 24 della selezione dei capi attraverso l’utilizzo di visori, provvedimento già introdotto nel calendario regionale a partire da quest’anno. Inoltre, è stata accolta l’opportunità per il commissario alla peste suina  di agire anche al di fuori delle zone di restrizione per la posa di recinzioni e barriere e la possibilità di incrementare i suoi poteri con carattere di urgenza. E’ stata infine ampliata la caccia collettiva al cinghiale, che potrà essere attuata dal mese di ottobre fino a fine gennaio.

“La Regione Emilia-Romagna per il contrasto della peste suina ha messo a disposizione complessivamente 10 milioni di euro per l’innalzamento dei livelli di biosicurezza negli allevamenti – ha ricordato l’assessore Mammi – . Tali risorse hanno permesso in particolare di aiutare gli allevamenti a raggiungere velocemente la conformità ai requisiti di biosicurezza avanzata previsti dalla normativa sanitaria. Tra le opere finanziate: recinzioni, piazzole disinfezione automezzi, zone filtro, celle frigorifere. Inoltre la Regione ha incrementato le risorse alle polizie provinciali per l’attuazione dei piani di controllo. Il nostro obiettivo è proteggere le aziende zootecniche e le loro produzioni, che diventano le DOP e IGP del nostro territorio famose in tutto il mondo. Il valore dei prodotti a base di carne suina in Emilia Romagna è di circa 3,4 miliardi di euro che significa imprese e posti di lavoro che dobbiamo tutelare in ogni modo. Nei prossimi giorni incontreremo nuovamente i presidenti delle Province e con loro faremo il punto complessivo sulle azioni di depopolamento da attuare nei riguardi della specie cinghiale”.