Per contrastare la diffusione nel territorio provinciale modenese della peste suina africana, sono in corso numerose attività da parte della Provincia di Modena, con il supporto dei tecnici del Servizio veterinario dell’Ausl di Modena, per informare e sensibilizzare cittadini e operatori dei diversi settori coinvolti. Le attività sono coordinate del Gruppo operativo territoriale (Got), un organismo previsto dal Commissario Straordinario per la Peste Suina Africana costituito dal Servizio Veterinario Ausl di Modena, dalla Polizia Provinciale, Ente parco Emilia centrale, SACP (Settore Agricoltura Caccia e Pesca) e Protezione Civile. Alle riunioni del GOT sono chiamati a partecipare anche la Prefettura, i Presidenti degli ATC e rappresentanti delle Associazioni Agricole, Associazioni venatorie e Associazioni faunistico venatorie.
Da più di un anno è in corso una campagna di formazione e informazione che coinvolge gli allevamenti di suini della provincia, oltre a verifiche e riunioni con le Associazioni di Categoria del mondo agricolo e produttivo, per un aggiornamento costante sulla base della situazione epidemiologica.
Una situazione particolare si è verificata nella zona di Guiglia, dove, nel corso di altri controlli effettuati dalla Polizia Provinciale, è stata riscontrata la presenza di alcune carcasse di cinghiali all’interno di una proprietà privata, presumibilmente resti di attività venatoria autorizzata o regolamentata dalle norme regionali sui piani di controllo. In loco è stato effettuato un sopralluogo congiunto col Servizio Veterinario dell’A. Usl di Modena, dove i veterinari hanno prelevato alcuni resti delle carcasse per i controlli di laboratorio.
La Polizia provinciale e le autorità competenti stanno verificando il rispetto delle norme, per accertare che tutte le operazioni si siano svolte regolarmente.
Complessivamente, in questo periodo, sono stati organizzati 18 corsi con gli Atc e la polizia provinciale per la formazione di circa 1200 tra cacciatori e altre figure del mondo venatorio che rientrano nell’elenco nazionale dei bioregolatori, mentre con il CAI si è lavorato per sensibilizzare gli escursionisti, distribuendo locandine informative nei punti di accesso ai sentieri e percorsi naturalistici, in modo tale da darne la massima visibilità.
Su richiesta del Presidente della Provincia è stato organizzato un incontro con tutti i Sindaci per sensibilizzare gli stessi e la popolazione sulle conseguenze che potrebbero derivare nel caso in cui il territorio della nostra provincia dovesse entrare in zona di restrizione.
La Provincia di Modena con il supporto tecnico del Servizio veterinario dell’Ausl di Modena sta predisponendo accordi tra tutte le parti per agire in sinergia, predisporre e concretizzare il piano di gestione della popolazione dei cinghiali sul territorio, coordinato dalla Polizia Provinciale.