Nel pomeriggio di ieri 23 aprile si è svolta ad Atlanta, alla presenza di oltre 100 giornalisti in occasione di Coverings, la Conferenza Stampa Internazionale Ceramics of Italy, durante la quale si è fatto il punto sullo stato dell’arte del settore e sulle iniziative per la promozione della ceramica italiana, oltre ad essere state illustrate le tendenze del design e dell’innovazione ceramica italiana e le importanti novità che il concorso di architettura Tile Competition ha in serbo.
Facendo riferimento ai 6 anni del proprio mandato quale presidente di Confindustria Ceramica, Giovanni Savorani ha ricordato le diverse crisi attraversate, tra le quali il Covid, l’esplosione dei costi della logistica, la crisi energetica, il rialzo dei tassi, la necessità di sostituire le argille ucraine e, da ultima, il rallentamento della domanda. “Tutte le azioni messe in campo – ha aggiunto – hanno avuto come unico obiettivo quello di continuare a servire al meglio il mercato ed i nostri clienti, attraverso l’evidenziazione delle peculiarità delle superfici ceramiche, quali la salubrità, la natura ignifuga, l’igienicità che altri materiali, tra quelli maggiormente venduti negli Stati Uniti, non hanno”.
“L’import di design italiano negli Stati Uniti lo scorso anno è stato pari a 4 miliardi di dollari, la metà dei quali relativi ai materiali da costruzione, tra cui spiccano le piastrelle di ceramica – ha dichiarato Carlo Angelo Bocchi di ICE-Agenzia Miami durante il suo saluto iniziale -. Uno studio commissionato sui 48 più grandi ed importanti studi di architettura statunitensi ha mostrato la buona conoscenza della ceramica italiana ed un crescente interesse ad utilizzare le superfici ceramiche nelle diverse destinazioni d’uso progettuali”.
Emilio Mussini, vice presidente di Confindustria Ceramica, ha affermato come nel 2023 il mercato della ceramica negli Stati Uniti abbia registrato un calo dell’8% del fatturato, arrivando poco sopra i 4 miliardi. Nonostante la domanda interna di ceramica sia ancora coperta per i due terzi dalle importazioni, “per la prima volta da alcuni anni a questa parte – ha affermato Mussini -, assistiamo ad una divergenza nelle dinamiche, con una espansione dell’1,7% nelle vendite dei produttori nazionali e ad una contrazione delle importazioni totali, pari al 12,9%. L’Italia si riconferma comunque anche nel 2023 il principale Paese estero fornitore degli Stati Uniti, grazie ad un fatturato di 722 milioni di dollari e ad una quota del 28,2% calcolata sui valori. Il fatturato delle cinque aziende italiane industriali che hanno sede negli Stati Uniti è stato nel 2023 di 500 milioni di euro, pari ad un terzo dell’intera produzione statunitense – continua Emilio Mussini -. Considerando assieme import dall’Italia e produzioni locali controllate da gruppi nazionali, il nostro Paese conferma la sua posizione di leadership su questo mercato con una quota che sfiora il 40%”.
Il vice presidente di Confindustria Ceramica ha poi ricordato l’impegno dell’industria ceramica italiana in tema di sostenibilità – concepito in modo integrato, ovvero dalle materie prime alla produzione, dal prodotto finito fino all’installazione – e il fondamentale rapporto con il sistema della distribuzione. A tal proposito, Mussini ha ricordato il 28° North American Distributor Award, riconoscimento attribuito quest’anno a Thorntree, una società con base ad Houston – Texas – che opera con 45 addetti e realizza il 60% del fatturato con piastrelle di ceramica, e consegnato in una cerimonia presso il Giardino all’Italiana, lo stand istituzionale a Coverings, al termine della conferenza stampa.
Shamus McVicar, interior designer di HDR, la società newyorkese che ha progettato il Giardino all’Italiana, ha spiegato le innovazioni progettuali e costruttive che stanno alla base dello stand istituzionale Ceramics of Italy di Atlanta, basato sulla modularità compositiva degli spazi, la possibilità di riutilizzare completamente materiali e strutture – riducendo l’impatto ambientale, le modalità di comunicazione dei valori della ceramica italiana attraverso video ed infografiche.
Chris Abbate, fondatrice di Novità Communications, ha illustrato l’evoluzione del concorso di architettura Ceramics of Italy Tile: ha iniziato spiegando come, da oltre 30 anni, il concorso abbia celebrato l’eccezionale lavoro di architetti e designer nordamericani che hanno utilizzato piastrelle in ceramica e gres porcellanato dei marchi Ceramics of Italy nei loro progetti commerciali, residenziali e istituzionali, e come, undici anni fa, sia stata lanciato in Italia un analogo concorso, denominato La Ceramica e il Progetto. “Siamo lieti di annunciare – ha detto Chris Abbate – che da quest’anno i due concorsi si sono fusi sotto l’unico ombrello del Tile Competition. Questa nuova era per il concorso Ceramics of Italy Tile onorerà progetti realizzati in Europa e Nord America ad anni alterni, a partire dall’Europa nel 2024, seguito dal Nord America nel 2025. I candidati possono presentarsi in cinque categorie: Residenziale, Non residenziale, Progettazione urbana, Design e nuove applicazioni e Studenti”.
La Conferenza Stampa si è conclusa con l’intervento di Cristina Faedi, esperta di tendenze per Ceramics of Italy, che ha iniziato il suo intervento ricordando i tre compleanni della ceramica italiana: i 40 anni di Cersaie, festeggiati pochi mesi or sono, i 60 anni dell’Associazione ed i 50 di Cer il giornale della ceramica. Riguardo alle ultime mode ed innovazioni nel design delle piastrelle di ceramica, Cristina Faedi ha individuato cinque principali trend: l’interpretazione iperrealistica di pietre e legni, ben al di là di ogni forma imitativa; un preziosismo che richiama l’oro, i marmi ed altre pietre semipreziose; una varietà di colori e tonalità che vanno dai verdi della natura al cotto della tradizione; una forma di decorativismo che abbraccia la sobrietà con righe e geometrie; ed una tendenza alla tridimensionalità con applicazioni sia indoor, outdoor ed urbane.