Sabato 20 aprile alle 12, il giardino a fianco della Basilica di Santo Stefano sarà intitolato al Maestro Claudio Abbado. Si tratta di un’area verde nella piazza che fu particolarmente cara ad Abbado, vicino alla sua abitazione, e dove migliaia di persone si sono radunate per rendergli l’ultimo saluto nei giorni 21 e 22 gennaio di dieci anni fa. Alla cerimonia interverranno il Sindaco, la Delegata alla Cultura e i familiari.
Conosciuto in tutto il mondo e considerato uno dei più grandi direttori d’orchestra contemporanei, Claudio Abbado è stato alla guida delle orchestre più prestigiose come l’orchestra del Teatro alla Scala di Milano e i Berliner Philharmoniker ed è stato nominato Senatore a vita nel 2013 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ha lasciato un’impronta importante anche a Bologna dove, nell’ultimo periodo della sua vita, ha diretto l’Orchestra Mozart da lui fondata nel 2004 e contribuito a realizzare il progetto speciale dell’Accademia Filarmonica di Bologna.
I figli del Maestro Abbado hanno dichiarato: “Siamo lieti e ringraziamo l’Amministrazione comunale e la Città metropolitana di Bologna per l’intitolazione in memoria di nostro padre.
È un gesto di riconoscenza e di affetto da parte di questa città che Claudio ha amato e nella quale ha scelto di vivere dal 2004. Dedicargli un’area verde in Piazza Santo Stefano assume un significato più profondo, perché era particolarmente legato a questo luogo e per l’interesse e il rispetto che Claudio ha sempre dimostrato per la cura e la salvaguardia dell’ambiente. Con il pensiero rivolto alla musica, intesa come mezzo di comunicazione e di ascolto, un bene sociale da condividere, uno strumento di cambiamento e di riscatto, anche a Bologna ha rivolto la sua attenzione ai giovani e alla loro formazione fondando l’Orchestra Mozart; tutte le prove generali sono sempre state aperte al pubblico del Terzo Settore.
Dal 2006 il suo impegno per due progetti sociali importanti: il Tamino, con i laboratori di musicoterapia nei reparti Pediatrici del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna e il Coro Papageno, costituito da detenuti e detenute della Casa Circondariale Rocco D’Amato assieme a coristi volontari esterni. Oggi questo seme continua a dare i suoi frutti e ad arricchire la città”.