Il 2024 parte con un segno meno: l’inflazione, infatti, scende leggermente sia su base tendenziale annua, con le utenze (e in special modo l’energia elettrica) a guidare la frenata, sia a livello congiunturale con la flessione di trasporti e servizi ricettivi.

L’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) calcolato sul territorio comunale in gennaio produce, infatti, una variazione negativa dello 0,2% su base tendenziale annua, con un analogo decremento anche a livello congiunturale, come emerge dai rilievi dello stesso indicatore, sulla base dei prezzi registrati in città dal servizio Statistica comunale secondo le disposizioni Istat.

In gennaio, in particolare, i dati per tipologia di prodotto registrano un valore in lieve salita (+ 0,1%) sul totale dei beni. L’apprezzamento interessa i beni regolamentati (+0,9%), i beni energetici (+0,6%), i beni alimentari (+0,2) e i beni non durevoli (+0,2). In calo, invece, i beni durevoli (-0,5%) e gli altri beni (-0,2). Risulta in flessione (-0,3%) il totale dei servizi: nello specifico, segno meno per i servizi non regolamentati (-0,5%), servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,3%), servizi relativi ai trasporti (-1,8%). Aumentano, invece, i servizi relativi all’abitazione (+0,3%).

La divisione “Trasporti” mostra il calo percentuale più rilevante (-1,1%) con una flessione che deriva dal deprezzamento dei carburanti insieme a trasporto aereo passeggeri e ad altri servizi relativi ai mezzi di trasporto privati (come autorimesse e noleggio).

In diminuzione (-0,7%) anche la divisione “Mobili, articoli e servizi casa” con un calo delle spese che riguardano mobili e arredi ma anche i grandi elettrodomestici, la cristalleria e gli articoli tessili per la casa.

Calano (-0,4%) anche le divisioni “Comunicazioni” e “Servizi ricettivi e ristorazione”: nel primo caso (categoria a intera rilevazione centralizzata nazionale) la flessione è trascinata dagli apparecchi telefonici; nel secondo, continuano a frenare i prezzi dei servizi d’alloggio mentre restano ferme le quotazioni di ristoranti e bar.

La divisione “Ricreazione, spettacolo, cultura” mostra un calo complessivo dello 0,2% ma è caratterizzata da andamenti eterogenei: segno meno per animali domestici e relativi prodotti, per libri e pacchetti vacanza; rialzi, invece, su servizi ricreativi e sportivi, articoli per giardinaggio, piante e fiori.

In lieve flessione (-0,1%) anche la divisione “Abbigliamento e calzature” grazie alla diminuzione degli indumenti e nonostante gli apprezzamenti delle calzature.

Tra le divisioni in aumento, quella che cresce maggiormente (+0,9%) è “Abitazione, acqua ed energetici” nell’ambito della quale prosegue la contrazione dell’energia elettrica mentre il gas di rete segna un aumento congiunturale accompagnato dagli affitti e, in misura minore, dalle spese condominiali.

In crescita (+0,6%) anche “Bevande alcoliche e tabacchi” (categoria a intera rilevazione centralizzata nazionale). In particolare, aumentano vini e alcolici vari mentre sono stabili i tabacchi.

Prezzi in salita anche per “Altri beni e servizi” (+0,2%) e in particolare per assicurazioni connesse all’abitazione, assicurazioni su mezzi di trasporto, parrucchieri ed estetisti, assistenza sociale (nidi e case di cura).

Lieve crescita anche per la divisione “Servizi sanitari e spese salute” (+0,1%) con l’aumento dei prezzi di prodotti farmaceutici e altri prodotti medicali mentre restano fermi quelli di servizi medici, dentistici e ospedalieri.

Risultano invariate, infine, le divisioni “Alimentari, bevande analcoliche” e “Istruzione”.

Sul sito del Servizio statistica del Comune (www.comune.modena.it/servizio-statistica/pagine-tematiche/prezzi) sono consultabili anche i dati sull’inflazione dei mesi precedenti.