Nelle prossime settimane prenderanno il via alcuni importanti lavori di riqualificazione boschiva nelle pinete di Castelnovo, con l’obiettivo di migliorare i termini di sicurezza in caso di incendio. “Si tratta di una serie di interventi consistenti – spiega l’assessore all’ambiente Chiara Borghi – finanziati attraverso fondi della Strategia nazionale per le aree Interne (Snai).
I fondi complessivamente erogati ammontano a circa 206 mila euro: ai finanziamenti Pnrr si aggiungono 50.000 euro arrivati attraverso l’appartenenza all’area Mab Unesco e tramite il Parco nazionale. Le pinete di Castelnovo sono estremamente integrate con il tessuto urbano del centro, vicine a molte abitazioni e d’impianto di oltre un secolo fa. Ad oggi stanno subendo la parziale sostituzione naturale delle conifere con specie autoctone, come la Roverella. Questo processo produce molto materiale di risulta a terra di difficile rimozione e che in caso di incendio può comportare rischi elevati. La scelta di investire sulle nostre pinete deriva poi dal fatto che sono una caratteristica importante del nostro paese, e nella loro lunga storia ne sono diventate un elemento identitario”. Gli interventi rientrano nell’ambito della naturalizzazione di soprassuoli artificiali con l’obiettivo di aumentare la resilienza dei popolamenti forestali, aumentare la stabilità dei versanti e quindi l’efficienza ecologico-strutturale dell’ecosistema; il diradamento e cure colturali a favore di un maggior assorbimento di Co2 e per la prevenzione da disturbi naturali connessi ai cambiamenti climatici (come gli incendi, gli insetti dannosi, i funghi fitopatogeni, il vento).
Le pinete nel centro di Castelnovo sono frutto di rimboschimenti di origine artificiale di conifere alloctone quali pino nero (Pinus nigra), abete rosso (Picea abies) e abete di Douglas (Pseudotsuga menziesii). La presenza di questi rimboschimenti di conifere che oggi risultano in mediocri condizioni vegetative, unitamente alla notevole frequentazione turistica di alcune di queste pinete o delle aree in loro prossimità, con centri abitati e strutture turistiche nelle vicinanze immediate, rappresentano aree critiche con marcato rischio di incendi.
Il Pino nero ad esempio è una specie notoriamente caratterizzata da un alto potere calorifico e con tendenza a sviluppare incendi di chioma. Il progetto prevede interventi su tutte e tre le pinete: Monte Bagnolo e Monte Castello, dove già negli anni scorsi erano stati condotti lavori di qualificazione, e Monte Forco, che invece essendo in gran parte di proprietà privata da molti anni non era oggetto di lavori. Su Monte Forco sarà realizzata una fascia di protezione priva di alberi nella parte bassa, larga circa 20 metri in prossimità dell’abitato, inoltre pulizia e diradamento di fronti a maggior possibilità d’innesco. Anche su Monte Castello sarà ugualmente realizzata una fascia di protezione priva di vegetazione nella parte bassa, larga circa 20 metri in prossimità dell’abitato e il diradamento di fronti a maggior possibilità d’innesco; infine su Monte Bagnolo e pertinenze nelle vicinanze sarà realizzata una fascia di protezione priva di alberi in prossimità dell’abitato, con pulizia e diradamento di fronti a maggior possibilità d’innesco. I lavori inizieranno a marzo 2024.