Sono 44 le colonnine elettriche presenti attualmente in città e, nell’arco di alcuni anni, la rete di ricarica a pubblico accesso di auto elettriche arriverà a 227 colonnine nel Comune di Modena, con una copertura dell’intero territorio urbanizzato, frazioni comprese.
L’Amministrazione comunale, dopo i primi accordi già siglati con le società Enel X, Hera, Enermia, Duferco Energia e Agrifer, ha infatti dato il via libera alla stipula di protocolli anche con le società Gasgas srl per l’installazione di 30 colonnine di ricarica, Electrip Italy srl per 20 colonnine, Fastway spa sb per 25 colonnine e Be Charge srl per 50 colonnine. L’ufficio Mobilità del Comune, dopo la stipula dei protocolli, avvierà con le società il percorso per definire caratteristiche e luoghi degli interventi, in quanto le posizioni delle colonnine sul territorio comunale sono individuate in accordo tra privato e Amministrazione, così da garantirne una distribuzione equilibrata ed evitarne la concentrazione esclusivamente nelle aree a più alta percorrenza.
Le 44 colonnine attualmente presenti sono una a tre punti di ricarica da 50 chilowatt installata nel 2019 da Enel X presso il parcheggio del centro commerciale Grandemilia a servizio del casello autostradale di Modena Nord; 29 su 30 previste installate da Hera (l’ultima sarà installata non appena pronto il progetto); 11 già installate nel 2011 da Hera nell’ambito del primissimo progetto Mimuovoelettrico; 3 installate da Enermia sulle 10 previste (le altre 7 in fase di progettazione e per le quali è già stata individuata la posizione). Sono inoltre previste 30 colonnine su installazione a cura di Duferco Energia (15 in fase di autorizzazione); 20 colonnine su installazione a cura di Agrifer di Casarini Ottavio e figli in partnership con 26Charger (8 colonnine autorizzate con lavori in partenza in queste settimane).
Gli accordi con le società interessate a installare infrastrutture a Modena sono sviluppati sulla base dello schema di protocollo di intesa definito dal Comune per promuovere lo sviluppo sul territorio di una rete di ricarica elettrica che presenta specifiche regole per la realizzazione, in linea con l’obiettivo previsto dal Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile, di sviluppare un programma per la realizzazione di una rete di ricarica elettrica a pubblico accesso allo scopo di ottenere la progressiva copertura di tutto il territorio urbanizzato arrivando al 2030 con un punto di ricarica ogni 1.000 abitanti disponibile entro un raggio di 500-1000 metri sul territorio urbanizzato.
Attraverso i protocolli, in particolare, viene definito che gli operatori debbano garantire la massima interoperabilità attraverso accordi “peer to peer” o l’adesione a piattaforme (così da consentire agli utenti l’utilizzo delle colonnine di qualsiasi gestore alle condizioni del proprio operatore); siano tenuti a installare almeno dieci colonnine con due punti ricarica veloce ciascuna (almeno 22 kw di potenza complessivi). Gli accordi definiscono inoltre che la disponibilità degli stalli deve inoltre essere garantita per chi ha necessità di effettuare la ricarica attraverso una tariffa per la sosta una volta superata un’ora dal completamento della ricarica in orario diurno (7-23).