“Abbiamo evidenziato l’abilità degli operatori professionali e le competenze del nostro sistema fitosanitario nazionale e regionale: il sistema italiano è certamente in grado di garantire un export con alti standard di prodotto e sicurezza fitosanitaria. In collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Tokyo abbiamo riaperto l’opportunità e il percorso di esportazione dei kiwi in Giappone e abbiamo svolto altri importanti incontri su ricerca e innovazione agroalimentare nelle città di Ibaraki e Osaka. Siamo a disposizione sia come sistema istituzionale sia a livello di Organizzazioni di produttori per mettere in campo le fasi seguenti per dare avvio all’esportazione di questo prodotto. Abbiamo inoltre esposto nei vari incontri tenuti a Tokyo e a Osaka la necessità di trovare un accordo per riaprire l’export ai salumi, oggi bloccati per la prevenzione della Peste suina africana. Ci sono le condizioni per riprendere le importazioni delle nostre Dop e Igp di qualità e consumarle in sicurezza ”.
Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura e agroalimentare, Alessio Mammi, durante gli incontri che si sono tenuti nel corso della missione della Regione in Giappone, che si sta avviando a conclusione.
Ricerca, innovazione, sicurezza alimentare. E un impegno che continua sul fronte dell’export, della promozione internazionale dei prodotti Dop e Igp e del turismo enogastronomico
Questi i temi al centro dell’iniziativa, che ha visto il lancio della Settimana della cucina italiana nel mondo, protagonisti i prodotti Dop e Igp dell’Emilia-Romagna e l’approfondimento culturale sulla figura di Pellegrino Artusi durante un partecipatissimo incontro all’Università Chuo di Tokyo. Insieme a vari appuntamenti nelle città di Tokyo e Osaka con gli importatori giapponesi.
Per un settore – quello dell’ agroalimentare – che complessivamente vale 34 miliardi di euro ed è la seconda voce dell’export regionale, con 9,3 miliardi di euro, dopo la meccanica e la meccatronica. E che già oggi ha nel Giappone uno dei suoi principali canali di sbocco extraeuropei.