ROMA (ITALPRESS) – “Al di là di una flessione fisiologica, gli indicatori economici mi sembrano positivi. Lo spread tiene, le borse sono stabili. L’occupazione, anche se in calo a luglio, rispetto allo stesso mese dello scorso anno registra 362 mila unità in più”. Lo dice in una intervista a “Il Messaggero” Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e la sovranità alimentare parlando della crescita del Pil. “L’Italia sconta una congiuntura poco favorevole, per diversi motivi, dalla guerra in Ucraina al rallentamento di una straordinaria Regione come l’Emilia-Romagna per l’alluvione. Le ultime stime di luglio del fondo monetario internazionale ci dicono che l’Italia nel 2023 crescerà più della media dell’Eurozona, più di altre Nazioni che pure si riteneva avessero fondamentali più solidi”. L’esponente del governo Meloni parlando della manovra, aggiunge: “Dovrà essere sobria. Serve responsabilità, dobbiamo confermare l’immagine di un governo affidabile sul piano internazionale. Anche a costo di fare scelte di discontinuità e con un costo sul piano del consenso, come abbiamo fatto sul Reddito e il Superbonus”.
Poi indica le priorità: “Tagliare il cuneo fiscale e dunque il costo del lavoro e aumentare il potere di acquisto delle famiglie, gli interventi a beneficio elettorale vengono dopo. Meglio piantare un seme in un campo bene arato che raccogliere tutto subito e poi aspettare la carestia. Un conservatore guarda al dopodomani come diceva Prezzolini. E una Nazione dovrebbe fare lo stesso per le future generazioni”. Quindi sul caro carburanti, aggiunge: “Siamo a favore di interventi mirati per chi ha più bisogno. Un taglio delle accise orizzontale rischia invece di ottenere l’effetto opposto e privilegia, paradossalmente, i redditi alti. Per questo il governo considera più logico un intervento di aiuto per i soggetti più deboli, a partire dai pendolari come studenti, lavoratori e chi usa l’auto per motivi sanitari”. Sui rincari, poi, rivela: “Abbiamo già preso contromisure. A partire dalla ‘Carta dedicata a tè per sostenere il potere di acquisto delle famiglie coinvolte, azzerando di fatto la percezione dell’inflazione dei generi alimentari, grazie a un contributo che arriva a circa 400 euro”. “Secondo l’Istat, è un contributo che corrisponde alla spesa media mensile di una famiglia. E’ un aiuto importante, a cui si somma l’investimento da 111 milioni di euro per distribuire beni di qualità alle famiglie bisognose grazie alle associazioni del terzo settore. E sostenere così al contempo la filiera agroalimentare nazionale”.

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